Cenni sui tumori del cavo orale (e della laringe)

Cenni sui tumori del cavo orale (e della laringe)

Editato da: Marta Buonomano il 17/05/2023

Il Dott. Giancarlo Cassani, esperto in Otorinolaringoiatria a Lodi, ci parla dei tumori del cavo orale

Tumori del cavo orale: di cosa si tratta?

I carcinomi del cavo orale (e della laringe) sono le più frequenti neoplasie. Più comuni nel maschio, costituiscono insieme oltre il 10% di tutti i tumori maligni. Nella loro patogenesi intervengono fattori esogeni con passaggio da stati precancerosi. Da qui la possibilità di prevenzione e diagnosi precoce e trattamenti conservativi: più precoce è il riscontro, migliori sono i risultati di guarigione e funzionali, anche se sono migliorate molto le tecniche ricostruttive.

Da cosa possono essere causati?

Molte di queste neoplasie riconoscono con certezza statistica una patogenesi da abuso di fumo e alcol, oltre a micro traumi e fattori propri genetici o da patologie associate (tipo le epatopatie). Qui si innesta la prevenzione primaria o abolizione delle cause di malattia. Il ruolo del medico di famiglia assume particolare rilievo, insieme ai medici specialisti. 

Il carcinoma orale

Le neoplasie della testa e del collo sono in costante aumento in tutto il mondo. Il tumore della bocca costituisce circa il 90% di tutte le neoplasie del cavo orale, è tra le dieci più comuni neoplasie del mondo essendo responsabile di circa 50.0000 nuovi casi all'anno.

In certe zone dell'India, ove il tabacco è masticato, il carcinoma orale raggiunge il 40% di tutte le neoplasie maligne.

Com’è la situazione in Italia?

In Italia vengono diagnosticati ogni anno 15 casi per 100 mila abitanti, con 2.400 decessi annuali. La fascia più colpita è la quinta/sesta/settima decade per il sesso maschile, con un rapporto maschio-femmina di 4:1, ma diventa 10:1 in età giovanile.

Nella cavità orale sono molte le sedi in cui può insorgere questa neoplasia e l’andamento prognostico è differente: solo il 25% sopravvive a cinque anni, dopo tumori del trigono retro modulare

Quali sono i fattori rischio?

  • Fumo 
  • Alcol 
  • Fattori genetici 
  • Colluttori 
  • Igiene orale 
  • Stato socio economico 
  • Frutta e verdura 
  • Virus 
  • Droghe 
  • Irradiazione solare 

Questi sono tutti fattori che ne facilitano l’insorgenza. Sembra inoltre che il profilo genetico abbia la sua importanza e che esista una predisposizione per la suscettibilità ai cancerogeni.

In particolare hanno importanza: 

  • La modulazione dei processi di metabolismo dei cancerogeni;
  • La ridotta riparazione del DNA;
  • L’inattivazione di geni soppressioni;
  • La ridotta immunità;
  • Lo stato nutrizionale. 

Idrocarburi policiclici aromatici sono precursori di agenti chimici che se attivati da enzimi come il citocromo p4501 o non detossificati aumentano il rischio, pertanto una suscettibilità genetica dipende dal bilancio metabolico tra questi enzimi.

Lo sviluppo delle neoplasie si estrinseca attraverso una successione di fasi. 

Pazienti con pregresse neoplasie orali hanno un rischio accresciuto del 5% di sviluppare un secondo tumore al carico delle vie aeree. Occorre un costante controllo. Da un punto di vista prognostico assumono importanza la sede del tumore e le caratteristiche dei linfonodi. 

Prevenzione primaria e secondaria

Nella prevenzione primaria, la cessazione del fumo comporta una sostanziale riduzione del rischio, che si riduce del 30% a 9 anni di distanza. La prevenzione secondaria invece si basa sulla diagnosi in fase precoce.

Il tempo intercorrente in Italia tra l'inizio dei sintomi e il trattamento è mediamente di 160 giorni. Ecco l'importanza degli screening, meglio ancora una sensibilizzazione al problema da parte dei medici di base.

Cosa sono le precancerosi orali?

Le precancerosi orali sono alterazioni strutturali dei tessuti riconoscibili e sono: 

  • Leucoplachia 
  • Eritroplasia 
  • Lichen 
  • Stomatite 
  • Fibrosi. 

Per eseguire una corretta diagnosi è utile il blu di toluidina al 10% e poi rimozione dell'eccesso con acido acetico all'1%, la biopsia e la citologia.

Anche la ricerca dei markers associati alla neoplasia è utile, anche se a tutt'oggi non è stato individuato un pannello di marker sicuramente associato alla trasformazione maligna. Questo perché la biologia molecolare del tumore è dovuta a un accumulo di mutazioni, traslocazioni ecc.

Una ricerca odontoiatrica mostra che soggetti con leucoplachia hanno un maggior numero di denti trattati dal dentista con relazione diretta di vicinanza tra lesione e condizioni dentarie. La corrente galvanica che fluisce tra i diversi metalli di otturazione sembra avere importanza.

Otorinolaringoiatria a Casalpusterlengo