Chirurgia orale avanzata: una panoramica

Pubblicato il: 03/11/2023 Editato da: Veronica Renzi il 03/11/2023

La chirurgia orale avanzata si presenta come una soluzione rivoluzionaria a quelle problematiche che possono compromettere la capacità di una persona di sorridere o masticare correttamente. In questo articolo, esploreremo con il Dott. Dimitri Rabbiosi, esperto in Chirurgia maxillo-facciale a Monza, Varese e Sondrio, le diverse tecniche ricostruttive disponibili e come gli esperti determinano la migliore opzione per ogni paziente

Che cos’è la chirurgia orale avanzata?

Per chirurgia orale avanzata si intende la ricostruzione del mascellare o della mandibola gravemente atrofica, cioè quando non c’è più alcuna possibilità di posizionare delle protesi mobili o fisse in modo da far masticare correttamente il paziente. Il suo fine è quello di ricostruire le creste alveolari atrofiche posizionando degli impianti endossei e quindi riabilitare il paziente con una protesi fissa e stabile.

Le tecniche ricostruttive più comuni

Le tecniche ricostruttive possono essere molteplici, dipende essenzialmente dal grado di atrofia o dall’entità del difetto osseo da ricostruire. Vediamole di seguito:

  • GBR (per piccoli difetti): è un innesto di osso autologo (del paziente) o eterologo (sintetico) e ricoperto da una membrana riassorbibile o non che a distanza di tempo (circa 4-6 mesi) ha fatto si che ci sia dell’osso neoformato;
  • Rialzo del seno mascellare con innesto di osso autologo o eterologo (bone chips);

     

  • Innesto di osso autologo (tassello o più tasselli), cioè recuperato in altri distretti del corpo e trapiantato in bocca;
  • Ricostruzioni delle creste alveolari con mesh in titanio preformate (custom made);
  • Innesto di osso omologo (osso di banca), cioè tessuto osseo prelevato da un donatore (cadavere) e trattato con congelamento rapido a bassissime temperature (-80°) per annullare antigenicità, mantenendo però le proprietà dell’osso;
  • Trapianto di osso vero e proprio (nei casi più estremi), chiamati lembi microvascolari, per esempio un perone con il peduncolo vascolare (arteria e vena) che verrà anastomizzato ad una arteria e vena nel collo con il microscopio e il perone ricostruirà la mandibola o il mascellare;
  • Tecniche innovative di posizionamento degli impianti: all-on-four e impianti zigomatici che permettono al paziente di uscire dallo studio odontoiatrico o dalla clinica con la protesi fissa (carico immediato).

Quale tecnica consiglia l’esperto?

La scelta si rivolge sempre alla tecnica meno cruenta e più affidabile a livello di risultato finale.

Tuttavia, la decisione va presa con il paziente, perché deve sapere quali sono le possibilità e i tempi di protesizzazione con uno o con l'altro intervento, quali sono i rischi, quali le complicanze, quali reliquati avrebbe se non dovesse andare bene l’intervento, i costi ecc.

Attualmente, per quanto riguarda il mascellare, l’indirizzo di elezione è quello della chirurgia con tecniche innovative come la all-on-four e gli impianti zigomatici che permettono anche una protesizzazione immediata.

Mentre, per quanto riguarda la mandibola, non sempre è possibile utilizzare l’all-on-four e quindi a volte si devono utilizzare delle tecniche chirurgiche più o meno “complicate”, tra le quali gli innesti e i lembi.

Chirurgia Maxillo-Facciale a Monza

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