Chirurgia Vertebrale: quali sono i vantaggi per il paziente?

Chirurgia Vertebrale: quali sono i vantaggi per il paziente?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 09/11/2023

La chirurgia vertebrale è ormai considerata una vera e propria branca della chirurgia ortopedica e della neurochirurgia. Queste sono le due specialità da cui provengono gli specialisti, che a questa Chirurgia Vertebrale si dedicano. Ne abbiamo parlato con il Dott. Salvatore Cicero, esperto in Neurochirurgia a Catania

Quali patologie tratta la Chirurgia Vertebrale?

Scopo della chirurgia vertebrale è il ripristino a seguito di traumi o patologie degenerative o tumorali, delle funzioni della colonna vertebrale. Per tale motivo la colonna vertebrale, da un punto di vista bio meccanico, è stata divisa funzionalmente in tre colonne (anteriore media e posteriore), cui corrispondono le diverse strutture ossee e legamentose che la compongono.

Ciò è molto utile ed ha un riscontro diretto nella pratica chirurgica, poiché consente di individuare specificatamente una funzione alterata, conseguenza di patologie che interessano un singolo elemento o più di essi, permettendo interventi mirati al ripristino di quella funzione, limitando le interferenze con le altre.

Donna di schiena

La chirurgia vertebrale è una branca relativamente recente e pertanto ancora in pieno sviluppo sia dal punto di vista bio meccanico, campo in cui le recenti acquisizioni hanno portato allo sviluppo di protesi sempre più fisiologicamente vicine alla funzione o struttura cui esse devono sopperire, sia dal punto di vista di tecnica chirurgica di impianto delle protesi stesse. In particolare l’impianto di viti peduncolari, barre, protesi discali e sostitutive dei corpi vertebrali, nei casi di instabilità di uno o più segmenti della colonna vertebrale, ha visto l’affermarsi delle tecniche percutanee.

 

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Quali sono i vantaggi per il paziente?

Queste ultime tecniche consentono un recupero della stazione eretta del paziente già dopo 12-24 ore dall’intervento ed in generale tempi di recupero alle normali attività lavorative del paziente notevolmente più brevi rispetto alle tecniche “open”. In realtà accanto alle tecniche percutanee si sono sviluppate altre tecniche chirurgiche mini invasive, tutte comunque improntate alla minima invasività.

Queste tecniche si avvalgono di strumentari appositi che consentono al chirurgo di raggiungere il sito dell’intervento con incisioni cutanee piccolissime e soprattutto danno la possibilità di impiantare protesi ad hoc, studiate e sviluppate secondo la filosofia del minimamente invasivo. In alcuni casi, come per le viti peduncolari cui prima si è accennato, il risultato può essere sorprendente come ben evidenziano le foto, soprattutto in termini dimensionali.

 

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Neurochirurgia a Catania