Protesi e infezioni: cosa fare se l’infezione arriva all’impianto?

Protesi e infezioni: cosa fare se l’infezione arriva all’impianto?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 05/12/2023

Le protesi possono essere infettate da batteri, organismi molto piccoli non visibili ad occhio nudo

Le protesi articolari potrebbero infettarsi?

Quando i batteri raggiungono le superfici delle protesi articolari (anca,ginocchio,etc.) potrebbe verificarsi un'infezione. I batteri sono presenti ovunque, anche sulla pelle umana e sugli strumenti chirurgici utilizzati dai medici, ma non sono in grado di causare malattie. Tuttavia, quando la pelle viene danneggiata, come nel caso di ferite, interventi chirurgici o quando il paziente è fisicamente debole, il sistema di difesa immunitaria viene compromesso permettendo ai batteri di aderire all'impianto protesico e causare così un'infezione protesica. 

La severità di tale condizione è sicuramente correlata alla capacità dei batteri di formare il biofilm.

Il biofilm microbico rappresenta un aggregato di cellule batteriche immerse in una matrice extracellulare detta Slime, che rappresenta un meccanismo di protezione dei germi rispetto all’azione degli antibiotici.

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Quali tipi di infezioni possono verificarsi e quali sono i sintomi?

Le infezioni correlate alle protesi possono essere classificate in diversi tipi, a seconda del momento in cui si verificano rispetto all'impianto della protesi.  Esistono le infezioni acute e ritardate in cui il momento infettante è rappresentato dall’intervento chirurgico e infine le infezioni tardive in cui il batterio proveniente da un altro sito infetto (polmonite, cistite) raggiunge attraverso il circolo ematico le protesi articolari.

sintomi di un'infezione dell'articolazione dipendono dalla virulenza del germe e possono comprendere sintomi locali e sistemici.

Sintomi locali:

  • gonfiore
  • dolore
  • rossore
  • perdita di funzionalità dell'articolazione
  • secrezione di ferita fino alla formazione di un tramite di comunicazione con l’esterno

Sintomi sistemici:

La diagnosi e il trattamento tempestivi sono essenziali per prevenire complicazioni e sequele.

Come vengono diagnosticate le infezioni?

Il processo diagnostico di un'infezione delle protesi articolari è complesso e non esiste un singolo test semplice per confermare la presenza di un'infezione. La diagnosi si basa solitamente su una serie di segni e sintomi clinici che devono essere interpretati correttamente, compresigli esami di laboratorio su sangue periferico (valutazione degli indici di flogosi: VES, PCR D-dimero) e su liquido sinoviale prelevato dall’articolazione (conta cellulare ed esame microbiologico per l’identificazione del germe responsabile), e gli studi radiografici. Tuttavia, per stabilire una diagnosi di infezione, è necessario integrare tutti questi risultati, poiché nel 30% dei pazienti affetti da infezione peri-protesica, i batteri responsabili non vengono identificati (infezioni a coltura negativa) e, pertanto, l'intera équipe multidisciplinare deve essere adeguatamente formata per interpretare in modo ottimale questi risultati e condurre alla diagnosi corretta.

Qual è il trattamento delle infezioni delle protesi articolari?

Il trattamento delle infezioni delle protesi articolari dipende da diversi fattori, tra cui il microrganismo che causa l'infezione, l'aggressività dei batteri e lo stato di salute del paziente. In nessun caso, la sola terapia antibiotica risulta sufficiente a eradicare il processo infettivo, pertanto bisogna intervenire chirurgicamente. Nei casi di infezione acuta post-operatoria è possibile salvare l’impianto protesico attraverso un accurato debridement (pulizia chirurgica) dei tessuti infetti associato ad una terapia antibiotica prolungata. Nei casi, invece, di infezione cronica, la protesi deve essere rimossa e sostituita con una protesi temporanea detta spaziatore antibiotato. Una volta che gli antibiotici sono stati somministrati per via endovenosa o orale e l'infezione è considerata guarita, è possibile impiantare una nuova protesi articolare, migliorandola qualità di vita del paziente e ripristinando la funzionalità dell'articolazione (tecnica Two-stage).

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