Curare il piede diabetico: un lavoro di squadra
Una delle complicanze più pericolose del diabete è il cosiddetto piede diabetico, una condizione legata ad anomalie neurologiche e di vasculopatia periferica degli arti inferiori. Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo
Il piede diabetico: un’emergenza sanitaria
Il piede diabetico rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria e un motivo di preoccupazione sociale. I dati riguardanti il piede diabetico, infatti, diventano sempre più critici se si considerano l’aumento del numero di pazienti diabetici e l’allungarsi della durata della vita.
Si stima che circa 422 milioni di persone nel mondo soffrano di diabete mellito: molte di queste presentano ulcere del piede, che col tempo possono aggravarsi e portare all’amputazione dell’arto. Nel mondo si esegue un’amputazione di un arto ogni 20 secondi circa e solo in Italia si stima in circa 7000 pazienti amputati all’anno.
È chiaro che la prevenzione è di fondamentale importanza: il malato di diabete deve sempre tenere sotto controllo le glicemie e prestare attenzione allo stato di salute dei piedi.
Con “piede diabetico”, infatti, non s’intende solo un piede ulcerato o infetto, ma anche un piede che è a rischio di ulcerazioni. Il consiglio quindi è di prestare attenzione anche alle callosità, dove si potrebbe nascondere una futura ulcera.
Piede diabetico: attenzione ai traumi
Le cause del piede diabetico sono da ricercare nelle complicanze croniche del diabete, come la neuropatia periferica (il cattivo funzionamento dei nervi periferici) e la vasculopatia periferica (la difficoltà del flusso sanguigno di fluire nelle zone lontane dal cuore).
Spesso queste situazioni vengono complicate ulteriormente dalla presenza di infezioni. Non solo: i traumi al piede, anche quelli minori, possono essere la causa scatenante della formazione di vere e proprie lesioni.
La cura del piede diabetico: un lavoro di équipe
Il trattamento del piede diabetico necessita di una strategia terapeutica multidisciplinare. Questo tipo di approccio riduce di molto l’incidenza delle amputazioni, il che significa migliorare la qualità di vita del paziente, allungare l’aspettativa di vita del paziente e ridurre la spesa sanitaria.
L’approccio multidisciplinare al piede diabetico è imprescindibile alla luce dell’eziopatogenesi multifattoriale, al polimorfismo dei quadri clinici e alla varietà degli interventi diagnostici e terapeutici necessari, tutti ad un elevato livello di specializzazione.
Per questo motivo, l’inquadramento diagnostico è imprescindibile per pianificare il trattamento. Tra gli esami impiegati si trovano:
- Esame microbiologico della lesione
- Ecodoppler
- Esame radiografico
- TAC o Risonanza Magnetica
- Esami del sangue
In presenza di ulcere plantari si possono utilizzare calzature da medicazione; in caso di mancata guarigione delle stesse dopo la miglior terapia medica e nel caso di ischemia critica si ricorre all’angiografia e all’angioplastica.
Quest’ultima è una tecnica eseguita del Radiologo Interventista Vascolare che, in anestesia locale, dilata le arterie con dei palloncini sottili per poter migliorare l’apporto sanguigno al piede. Così facendo si riduce il rischio di amputazione allungando l’aspettativa di vita del paziente migliorandone anche la qualità.