L’audiologo è un medico laureato in Medicina e Chirurgia, che ha poi conseguito la specializzazione in Audiologia e Foniatria. Si tratta di una disciplina notevolmente sviluppatasi negli ultimi decenni per la crescente complessità delle conoscenze acquisite sul funzionamento dell’orecchio in tutte le sue strutture, esterne e interne: si occupa del senso dell’udito, dell’equilibrio, e delle connessioni di questo cruciale organo di senso con altri fondamentali sistemi ed apparati del nostro corpo. Approfondiamo l'argomento con la Dott.ssa Cristina Santoro, esperta in Audiologia e Fonatria a Firenze
Le competenze dell'audiologo
L’audiologo è un medico specialista che svolge una professione clinica indipendente, caratterizzata da competenze interdisciplinari. Si occupa dei processi uditivi e delle loro connessioni con i processi comunicativi, così come di tutti quei disturbi dell’equilibrio che possono derivare da disfunzioni dell’orecchio interno.
L’audiologo, in Italia, racchiude quelle che nel mondo anglosassone sono le figure dell’Otologist e del Neurotologist.
Negli ultimi decenni si è assistito ad un imponente aumento delle conoscenze sulla anatomo-fisiologia e sui processi patologici che sono alla base delle disfunzioni dell’orecchio interno, venendosi a creare il bisogno di una figura medica clinica che si dedicasse appieno a questo ambito, trasversale e coordinata all’otorinolaringoiatra, al neurologo, al geriatra, al pediatra, al dentista, ai terapisti della neuroriabilitazione, alle figure tecniche in ambito audioprotesico, e molti altri.
Spazio all’innovazione
Nella routine dell’ambulatorio audiologico trova posto stabile l’individuazione di una sordità e la prescrizione di protesi acustiche, la gestione di disturbi dell’equilibrio largamente diffusi come la vertigine parossistica posizionale e i suoi trattamenti fisico-riabilitativi, o la malattia di Menière, il sempre crescente sintomo dell’acufene in un mondo dominato da complessi stimoli acustici, le comuni infiammazioni come le otiti, solo per fare degli esempi.
A cavallo del cambio di millennio i centri vestibolari si sono moltiplicati insieme alla crescente offerta innovativa della strumentazione diagnostica per lo studio delle vertigini che la tecnologia mette sempre più a disposizione.
La sfida dell’invecchiamento
L’aumento della vita media ha posto progressivamente l’attenzione dei clinici sulla qualità della vita dell’anziano, che necessita di una sempre migliore compensazione di quelli che sono i fisiologici processi di invecchiamento, come quello uditivo (presbiacusia) o dell’equilibrio (presbiastasia), a fronte di una sempre maggiore durata dell’età lavorativa e più in generale dell’età socialmente attiva. Il clinico, l’audiologo, è chiamato a rispondere a questi bisogni divenuti primari nella società attuale.
L’audiologia e le cure neonatali
Nell’estremo opposto della linea del tempo della vita dell’uomo troviamo poi l’enorme progresso delle cure neonatali nella sopravvivenza dei nati prematuri. L’audiologo in questo caso è chiamato a rispondere alla delicata questione dell’individuazione precoce di un difetto uditivo connesso in qualche modo alla prematurità. Egli mettere in campo il più precocemente possibile le misure in grado di compensare l’handicap, garantendo così l’acquisizione del linguaggio nei tempi e nei modi più vicini possibile alla fisiologia del bimbo normoudente. Grazie a questo tipo di intervento infatti oggi non esistono quasi più i sordomuti, semmai bimbi affetti da sordità congenita, ma con la prospettiva di un percorso di compensazione finalizzato alla migliore integrazione possibile nella società.