Dolore cronico: capiamone le cause!

Autore: Dott. Raúl Eduardo Giunta
Pubblicato:
Editor: Cecilia Ghidotti

Il dolore si definisce come un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata o simile a quella consociata ad un danno tessutale attuale oppure potenziale o descritta in termini di danno (AISD, 2020). Il dolore muscolo-scheletrico quello più diffuso, secondo i dati dall’indagine Global Pain Index (GPI), colpisce 9 italiani su 10 di età superiore ai 18 anni e ha riflessi negativi sulla quotidianità dell’individuo. Ce ne parla il Dott. Raúl Eduardo Giunta, esperto in Terapia del Dolore

Che cosa è il dolore muscolo-scheletrico?

Il dolore muscolo-scheletrico è quello che si manifesta a livello dei muscoli, tendini, legamenti, ossa ed articolazioni, presentandosi in modo focale, oppure diffuso sulle diverse aree del corpo. Esso si verifica in conseguenza di lesioni traumatiche, malattie infiammatorie (es. artrite reumatica), degenerative (es. artrosi), le quali comportano una limitazione motoria e disabilità più o meno gravi.

Il dolore muscolo-scheletrico può essere di tipo acuto, oppure cronico.

  • Il dolore acuto è solo un sintomo, indesiderato, imprevisto, legato a una lesione tessutale derivante da trauma o infiammazione ed è ben definito e di limitata durata nel tempo, da pochi giorni ad un massimo di tre mesi. Scompare con la guarigione dei tessuti e la sua funzione è quella di avvertire della presenza di un danno o pericolo; è un segno d’allarme utile e di protezione, normale per l’uomo.
  • Il dolore cronico erroneamente viene collegato alla gravità della condizione anziché alla sua durata, come dovrebbe essere considerato. Il dolore scheletrico cronico (dal greco, kronos: tempo) è quello che si protrae nel tempo per più di tre mesi. A volte è conseguenza di un danno non guarito o di una malattia infiammatoria in corso, ma spesso ha una causa non ben definita.

Il sintomo si trasforma in una condizione debilitante, che coinvolge l’intera persona, perché influenzato da diversi fattori personali, organici, psico-emozionali, sociali.

Cause del dolore cronico.

Non sempre è individuabile con certezza la causa del dolore persistente (cronico) giacché la stessa condizione può essere riconducibile a ragioni diverse da una persona ad un’altra. È tuttavia noto che, in determinati casi, il dolore in alcuni scompare nel tempo prestabilito e in altri rimane a lungo.

Si sa invece, che il sistema del dolore, se danneggiato, può rispondere in modo erroneo e, in assenza di minaccia, continua ad inviare segnali di dolore. Questo è dovuto al fatto che il cervello è l’unico organo deputato ad elaborare e determinare se ci sia o meno dolore che la persona deva provare. Accade in base alle informazioni (a volte fraintese) che arrivano al cervello da molti parti del nostro organismo, sia dal corpo che dalla mente, come pensieri e convinzioni inutili, terapie fallite, nonché a motivi lavorativi e sociali. Infine, detta situazione di malfunzionamento del sistema del dolore, porta ad atteggiamenti sbagliati e ad abitudini malsane, creando un cerchio vizioso che porta a perpetuare il dolore e la disabilità risultante.

Dott. Raúl Eduardo Giunta
Ortopedia e Traumatologia

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