Ernie del disco: classificazioni

Ernie del disco: classificazioni

Editato da: Antonietta Rizzotti il 22/03/2023

L’ernia del disco è la fuoriuscita parziale o totale del nucleo polposo dalla sua sede naturale, si verifica in un disco degenerato e interessa soggetti per lo più tra i 30 ed i 50 anni di età. Il nucleo polposo erniato può entrare in conflitto con il midollo spinale o le radici dei nervi spinali provocando dolore. Ne parla il Dott. Luca Proietti, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Roma

Quanti tipi di ernia esistono?

Esistono tre tipi di ernia:

  • L’ernia contenuta è la forma più frequente. Il nucleo polposo si incunea nelle fissurazioni dell’anello fibroso e giunge a contatto della porzione più esterna di esso, ma non la perfora;
  • Nell’ernia espulsa il tessuto erniato fuoriesce parzialmente o completamente dai limiti del disco, ma non migra a distanza da esso, nel canale vertebrale;
  • L’ernia migrata è quella in cui il frammento espulso si distacca completamente dal disco e migra a distanza da esso fino ad occupare anche il forame intervertebrale.

Uomo con dolore alla schiena

Quali sono le cause principali di un ernia?

Tra le cause scatenanti vi sono l’obesità, l'azione di una pressione elevata in conseguenza del sollevamento di un peso eccessivo e il progressivo invecchiamento del disco.

L’ernia del disco lombare può causare mal di schiena con sciatalgia o cruralgia, dolore alla gamba che peggiora quando si sta seduti, oppure intorpidimento del piede fino alla possibilità nei casi più gravi, di perdita della forza e della sensibilità periferica.

La visita da parte del Chirurgo Vertebrale prevede una anamnesi accurata, l’esame obiettivo e la visione degli esami radiologici, tra cui la Risonanza Magnetica che consente la visualizzazione del disco erniato e fornisce elementi per la scelta del trattamento più idoneo sia esso medico, fisioterapico o chirurgico.

In cosa consiste l’intervento di microdiscectomia?

La procedura chirurgica (microdiscectomia) viene eseguita in sala operatoria con un’anestesia generale e prevede una piccola incisione posteriore alla colonna di circa 3-4 cm.

Dopo una limitata divaricazione dei muscoli si espone il sacco durale e la radice nervosa che da esso fuoriesce e, sotto a questa, il disco erniato. Con l’ausilio del microscopio ottico il disco viene inciso e svuotato del suo contenuto, si rimuovono i frammenti mobili nel disco e quelli eventualmente migrati.

Schiena

Quali sono i vantaggi di questa procedura chirurgica?

Uno dei principali vantaggi rispetto alla tecnica tradizionale è la miglior visione delle strutture anatomiche profonde grazie all'utilizzo del microscopio. Ciò consente una ridotta asportazione delle lamine e delle apofisi articolari importanti per la stabilità vertebrale, una divaricazione delle strutture nervose più delicata e minori perdite ematiche.

Molti pazienti sono in grado di andare a casa il giorno dopo la procedura con un lombostato in tela e stecche, e dopo 10 giorni possono iniziare la fisioterapia prescritta.

I risultati in termini di scomparsa del dolore sono del 90-95%; comunque sia, anche dopo l’intervento chirurgico, è necessario adottare un corretto stile di vita per evitare la comparsa di recidive e dolore anche negli altri segmenti discali della colonna vertebrale.

Ortopedia e Traumatologia a Roma