Fundoplicatio: addio reflusso gastroesofageo!

Fundoplicatio: addio reflusso gastroesofageo!

Editato da: Valerio Bellio il 19/08/2021

Il reflusso gastroesofageo, a volte, condiziona la qualità della vita di chi ne soffre a tal punto da dover ricorrere al bisturi, come spiega il Prof. Bruno Benini, esperto in Chirurgia Generale a Roma

Quando si ricorre all’intervento?

Il ricorso all’intervento chirurgico, detto fundoplicatio, ha delle precise indicazioni che sono state confermate, anche di recente, da consensus conference internazionali.
Sono candidati ideali quei pazienti che presentino sintomi extradigestivi associati al reflusso: mi riferisco a raucedine e tosse, crisi asmatiche o infezioni respiratorie, sinusiti ed otiti ricorrenti. 
Un’altra categoria è quella dei pazienti che non rispondono alla terapia medica o a quei pazienti che pur rispondendo positivamente alla terapia medica non vogliano continuarla, scelta condivisibile viste le gravi conseguenze (aumento di incidenza del tumore allo stomaco, della demenza, delle cardiopatie e delle infezioni gravi dell’apparato digerente). Un’altra indicazione assoluta è la presenza dell’esofago di Barrett, ovvero di una modificazione della mucosa esofagea, dovuta al reflusso, che costituisce in sé una precancerosi. Infine la fundoplicatio è indicata per chi abbia un reflusso biliare sul quale la terapia è assolutamente inefficace o chi sia portatore di una voluminosa ernia iatale.

Quali sono le varianti tecniche della fundoplicatio?

La fundoplicatio deve essere confezionata come un abito su misura, adattandola alla situazione di ogni singolo paziente. Pertanto ne esistono sostanzialmente tre varianti, tra cui la più diffusa e riconosciuta è quella chiamata intervento di Nissen. Il chirurgo avvolge l’esofago con la parte più soffice dello stomaco, il fondo; si viene così a creare una tasca che gonfiandosi schiaccia l’esofago ed impedisce al contenuto gastrico di risalire. Le dimensioni di queste tasche differiscono nelle tre varianti.

Fundoplicatio: prevede effetti collaterali?

L’intervento generalmente è poco doloroso, la ripresa dell’organismo è rapida, il reflusso cessa immediatamente ed i sintomi correlati, la tosse ad esempio, nel giro di una settimana. Naturalmente, come qualsiasi intervento chirurgico, anche la fundoplicatio può avere complicanze che vanno prevenute con una attenta procedura chirurgica.

Post-intervento: si avvertono fastidi?

Talvolta, qualche disturbo viene lamentato dai pazienti, che spesso, per l’assenza di cicatrici, non si rendono conto di essere stati sottoposti ad un intervento maggiore sull’addome. Ricordo loro che, come è normale avere difficoltà a camminare dopo un intervento al ginocchio, altrettanto normale è avere qualche difficoltà alla deglutizione dopo un intervento sull’esofago. Circa il 30% dei pazienti ha qualche difficoltà di deglutizione per una ventina di giorni.

 

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Chirurgia Generale a Roma