I fibromi: un problema che affligge molte donne

Pubblicato il: 13/02/2024 Editato da: Laura Vitali il 13/02/2024

I fibromi uterini sono tumori benigni che affliggono molte donne in Italia. Per fare chiarezza, ne abbiamo parlato con il Dottor Nicola Berlanda, esperto in ginecologia

I fibromi: che cosa sono?

I fibromi o miomi uterini sono tumori benigni delle cellule muscolari della parete dell’utero, quelle cellule che allungandosi o contraendosi consentono all’utero di contenere il feto durante la gravidanza e di espellerlo al momento del parto. Quando una di queste cellule si riproduce molte volte ed aumenta le proprie dimensioni, per cause non del tutto conosciute, nella parete dell’utero si forma un nodulo muscolare sferico od ovale detto appunto fibroma o mioma.

Impatto sulla donna: sintomi e fertilità

Lo sviluppo dei fibromi è associato all’aumento a livello uterino di fattori di crescita e altri mediatori biochimici. Questi mediatori agiscono però anche sull’endometrio, il tessuto che riveste la cavità interna all’utero. L’endometrio è responsabile delle mestruazioni, pertanto i fibromi possono causare sanguinamento uterino abbondante, sia durante che al di fuori del ciclo mestruale. L’endometrio consente inoltre l’annidamento dell’embrione, pertanto i fibromi si possono associare a riduzione della fertilità.

Le alterazioni dell’endometrio sono più frequenti e più marcate in caso di fibromi localizzati all’interno della cavità endometriale (endocavitari) o che protrudono in cavità (sottomucosi) che non in caso di fibromi che non interessano la cavità (intramurali, sottosierosi e peduncolati).

Altri sintomi, in presenza di fibromi voluminosi o peduncolati, includono il dolore e il senso di peso al basso addome e la necessità di urinare frequentemente in caso di compressione sulla vescica. I fibromi possono anche causare complicanze della gravidanza come ridotta crescita del feto, parto prematuro e distacco della placenta.  

Opzioni di trattamento: una panoramica

Se la donna non desidera al momento ricercare la gravidanza, il sanguinamento uterino abbondante può essere trattato mediante terapie ormonali che impediscono la proliferazione dell’endometrio. Alcune di queste terapie ormonali agiscono oltre che sull’endometrio, anche sui fibromi stessi facendoli ridurre di dimensioni. In caso di fallimento delle terapie ormonali oppure in caso di infertilità o precedenti aborti spontanei, il trattamento è l’asportazione chirurgica dei fibromi (miomectomia).

Se la donna non desidera gravidanze, in caso di fallimento della terapia ormonale il trattamento definitivo è l’asportazione chirurgica dell’utero (isterectomia).

In casi selezionati possono essere proposti trattamenti alternativi quali l’embolizzazione dell’utero o l’ablazione dei fibromi mediante radiofrequenze, ultrasuoni o crioablazione.

I fattori di rischio: perché vengono i fibromi

I fattori di rischio sono noti solo in parte in quanto difficili da studiare. Infatti, l’elevata frequenza dei fibromi (sono affette il 40% delle donne a 35 anni e quasi il 70% a 50 anni) e la frequente assenza di sintomi (30-50%) rende difficile selezionare un adeguato gruppo di controllo (donne non affette).

I fattori di rischio certi sono l’età e l’etnia nera.

Altri fattori che probabilmente influiscono sullo sviluppo dei fibromi sono le caratteristiche del ciclo mestruale, le concentrazioni di ormoni (sia prodotti dalla donna che assunti dall’ambiente), la storia riproduttiva (numero di eventuali gravidanze o aborti) e lo stile di vita (attività fisica, dieta, fumo e consumo di caffeina).

La diagnosi: come si procede

L’ecografia con sonda transvaginale, eseguibile in donne che hanno già avuto rapporti sessuali, o transaddominale, è in grado di visualizzare con precisione il numero, la sede e le dimensioni dei fibromi. Essendo affidabile, poco costosa e facilmente ripetibile, l’ecografia è spesso l’esame di scelta per la diagnosi ed il monitoraggio dei fibromi e per la pianificazione di un eventuale intervento chirurgico, senza la necessità di ulteriori esami diagnostici. Vi sono tuttavia dei casi in cui l’ecografia ed i dati clinici fanno sospettare la presenza del tumore maligno delle cellule muscolari uterine, il sarcoma, anziché del fibroma benigno. In questi casi, la risonanza magnetica nucleare è utile nella differenziazione preoperatoria tra fibroma e sarcoma

Ginecologia e Ostetricia a Milano

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