I trattamenti per l'incontinenza urinaria maschile

I trattamenti per l'incontinenza urinaria maschile

Editato da: Veronica Renzi il 24/11/2023

L’incontinenza urinaria maschile è un problema che può insorgere dopo una chirurgia prostatica. I metodi per risolverli sono semplici e permettono risultati di lunga durata. Ecco cosa ci dice il nostro esperto in Urologia

Quali sono le soluzioni per l’incontinenza urinaria maschile?

La prima e più importante terapia è la prevenzione: la chirurgia prostatica deve essere eseguita in maniera precisa, da un chirurgo esperto con l’utilizzo di robot e limitando i danni alle strutture sfinteriche. Purtroppo però anche quando la chirurgia è eseguita a regola d’arte, può persistere una perdita urinaria che necessita quindi di terapia.

Inizialmente il paziente deve eseguire una fisioterapia di riabilitazione pelvica, che permette di rinforzare il muscolo dello sfintere: come ogni muscolo (pensate al braccio o al ginocchio), dopo aver ricevuto un colpo (la chirurgia prostatica in questo caso) questo muscolo avrà più difficoltà a contrarsi. Tornando all’esempio di braccio o ginocchio, se riceviamo un colpo, nei giorni successivi non riusciremo ad alzare il braccio o a piegare la gamba. La fisioterapia pelvica insegnerà quindi al paziente e rinforzare il muscolo per recuperare la sua tonicità.

In caso di perdite persistenti, è opportuno discutere una soluzione chirurgica.

Nel caso di lievi e moderati perdite, la soluzione comporta il posizionamento di una “maglia o imbracatura” al di sotto dell’uretra, che sostengono, appunto, tale organo nella sua posizione originale. Nel caso di gravi perdite, ossia diverse centinaia di millilitri al giorno, la soluzione più efficace è il posizionamento di uno sfintere urinario artificiale, attraverso il quale si ottengono risultati molto soddisfacenti. Una volta effettuato l’intervento il paziente dovrà solo “attivare” (spingendo una piccola pompetta posizionata nello scroto) lo sfintere ogni qual volta ne ha bisogno.

paziente con dottore

“Maglia o imbracatura”: cos’è esattamente?

Quando ad un paziente viene rimossa la prostata, la posizione della vescica e dell’uretra cambia, ed è proprio in questi casi che si possono verificare le perdite. Se ciò non dovesse accadere, nel caso di perdite lievi o moderate si ricorre proprio alla “maglia”, ovvero una rete di supporto che sostiene l’uretra. Si posiziona tramite una incisione al di sotto dello scroto con un intervento che dura circa 45 minuti. Il paziente rimane ricoverato 24 ore e puo’ poi tornare a casa.

Qual è l’opinione dei pazienti in merito a questo trattamento per l’incontinenza urinaria?

I dati riscontrati ci dicono che gran parte dei pazienti sono soddisfatti del trattamento e lo consigliano a chi soffre di incontinenza urinaria. Il successo della “maglia” è di circa il 75-80%, mentre per lo sfintere artificiale (intervento però più invasivo) i tassi superano il 95%.

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