Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è un disturbo mentale che si caratterizza per due aspetti: le ossessioni e le compulsioni. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Stefano Bugiani, Psicologo a Torino, Asti e Alba
Ossessioni VS compulsioni: quali sono le differenze?
Le ossessioni possono essere descritte come pensieri e immagini che il paziente sente come intrusivi, ovvero incontrollabili e spesso discordi con i valori di vita della persona, e che portano a sentimenti di colpa e ansia. Le compulsioni sono invece comportamenti o strategie mentali che il paziente attua nel tentativo di “scacciare” via le ossessioni. Sono spesso strategie legate al controllo. Un esempio classico è la paura di essere contaminato che può portare il paziente a lavarsi le mani in maniera compulsiva.
Qual è la principale caratteristica del Disturbo Ossessivo Compulsivo?
La caratteristica fondamentale del DOC è l’egodistonicità: i pazienti sono infatti consapevoli del fatto che le proprie ossessioni sono “esagerate” e che le compulsioni non aiutano a eliminare il problema. Tuttavia, il grado di sofferenza che questi pazienti percepiscono li porta ad attuare lo stesso le compulsioni. Questa percezione di essere in disaccordo con sé stessi porta spesso a sviluppare emozioni secondarie legate alla vergogna sociale. Il paziente può percepirsi inadeguato a causa dei suoi comportamenti bizzarri e questo può portare a ulteriore sofferenza.
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Quali sono le cause del DOC?
Le cause del DOC possono essere molteplici. Ci può essere una componente genetica e temperamentale legata all’impulsività. A volte il DOC si struttura come risposta a un evento traumatico soverchiante come incidenti o violenza sessuale. In molti casi deriva dalle dinamiche che ci sono state all’interno della sfera familiare quando queste sono legate al tema della responsabilità e del controllo.
E quali le conseguenze?
Le conseguenze del DOC possono essere di vario tipo a seconda dell’intensità e del funzionamento della persona. Ci sono situazioni in cui il paziente esperisce forte sofferenza in situazioni di “riposo” ma non ha compromissioni a livello lavorativo e sociale. Ci sono invece persone che, o a causa del tempo dedicato alle compulsioni o in conseguenza dell’evitamento delle situazioni che creano più sofferenza, arrivano a perdere il lavoro o le relazioni significative fino ad arrivare a un vero e proprio ritiro sociale.
Quali sono i trattamenti disponibili per il DOC?
La psicoterapia cognitivo comportamentale classica e le sue derivazioni (ACT, EMDR, EFT, DBT) è considerata il trattamento d’elite per questi disturbi. Il trattamento è volto infatti a rendere consapevole il paziente del suo funzionamento, validare il fatto che può capitare di avere certi pensieri ma che questi non necessariamente lo descrivono, e creare strategie mentali e comportamentali volte a gestire le ossessioni senza ricorrere alle compulsioni. In alcuni casi è fondamentale coinvolgere i familiari del paziente che lo aiuteranno a gestire i comportamenti senza essere ne accondiscendenti ne punitivi. In ultimo, a volte è necessario ricorrere ad una terapia farmacologica.
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Disturbo Ossessivo Compulsivo: cosa è importante precisare?
È importante sottolineare che, come ogni disturbo mentale, anche il DOC può essere definito tale se i meccanismi che lo sottendono portano ad un lieve o grave danneggiamento del funzionamento globale del paziente. Ognuno di noi ha le sue piccole manie e dubbi ricorrenti, ma questi diventano un problema solo quando danneggiano in modo considerevole la nostra vita.
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