Incontinenza urinaria: l’iceberg sommerso

Incontinenza urinaria: l’iceberg sommerso

Editato da: Marta Buonomano il 25/05/2023

La perdita involontaria di urina, detta anche incontinenza urinaria, è un disturbo che colpisce prevalentemente le donne a seguito di una gravidanza. Il Prof. Tommaso Brancato, esperto in Urologia a Roma, ci spiega che non bisogna vergognarsi di questa situazione e ci indica i centri a cui rivolgersi per risolvere questo disturbo

Cos’è l’incontinenza urinaria?

L'incontinenza urinaria, ossia la perdita involontaria di urina, costituisce un grave problema igienico e sociale ed è diventata oggetto d'attualità, come testimoniato anche dalla aumentata attenzione da parte dei mass media. 

Incontinenza urinaria: esiste una soluzione?

L'incontinente - uomo o donna - ha difficoltà a svolgere una normale vita di relazione e sovente tende ad autoescludersi da ogni possibilità di contatto con il suo prossimo. Non per nulla le campagne condotte sui mass media puntano su ausili "invisibili" ed esenti da "odore". Anche per questa ragione è importante informare tutti i pazienti sulla concreta possibilità di recupero di una vita normale grazie a cure risolutive, a partire dalla elettrostimolazione e dalla rieducazione pelvi-perineale, fino ad arrivare nell’incontinenza da sforzo alla chirurgia mini-invasiva che può essere eseguita anche in day hospital. Altre forme di incontinenza da urgenza possono essere altresì guarite attraverso la somministrazione di terapie orali.

Quali sono i soggetti che soffrono maggiormente di incontinenza urinaria?

Si tratta di disturbi che colpiscono maggiormente le donne (tre milioni ne sono affette, soprattutto in seguito a gravidanza, parto o come corollario della menopausa) ma non risparmiano nemmeno il sesso maschile (2 milioni e 500mila uomini ai quali è stata asportata la prostata), come ha appurato un'indagine condotta dall'Istituto Mario Negri di Milano.

Indipendentemente dal paese studiato, inoltre, una parte importante di questi costi è sostenuta direttamente dai pazienti, con una quota a carico dei servizi assistenziali nazionali che va dal 13% della Francia al 75% della Svezia. Per valutare quale sia il "peso sociale" complessivo in Italia, basti il dato economico del costo degli ausili per incontinenti a carico delle Asl che risulta essere annualmente superiore a 200 milioni di Euro.

Incontinenza urinaria: non bisogna vergognarsi!

È impensabile che all’inizio del 3° millennio un problema così grave che risulta invalidante da molti punti di vista (sociale, fisico-relazionale, psicologico e sessuale) non possa essere direttamente affrontato e risolto a causa dei molti tabù culturali, sociali e religiosi che coinvolgono il perineo e le sue problematiche. Da indagini epidemiologiche si evince che solo 1 donna su 12 affetta da incontinenza urinaria riferisce il sintomo al proprio medico e solo il 20% delle pazienti esegue accertamenti.

A chi rivolgersi in caso d’incontinenza urinaria

Per tentare di risolvere questo problema sono state create nel corso degli ultimi anni delle unità di “Pelvic Care”, ossia dei centri specializzati dove, grazie alla presenza delle numerose figure professionali coinvolte (Urologi, Ginecologi, Proctologi, Fisioterapisti, Infermieri), è possibile per i pazienti trovare le risposte più adatte alla soluzione del loro problema. Il Rome Pelvic Center, operativo dal 2013 presso il Rome American Hospital di Roma è in grado di fornire il corretto approccio diagnostico terapeutico a tutti i tipi di incontinenza.

 

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