Iperattività…non riesco a stare fermo
Autore:Il disturbo da deficit di attenzione nasce il più delle volte da bambini e se non viene curato in modo appropriato piò durare fino all'età adulta. Ce ne parla il nostro esperto in Psicologia
Cos'è l'ADHD e come può essere identificato?
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività o ADHD è un disturbo psicologico di origine cerebrale che si manifesta attraverso tre principali gruppi di sintomi: deficit di attenzione, impulsività e iperattività. Per essere diagnosticati, questi sintomi devono emergere nel bambino prima dei 7 anni di età e persistere per almeno sei mesi, influenzando significativamente la sua vita sociale, scolastica e familiare.
Come riconoscere questo disturbo?
Di fronte a un sospetto di ADHD, è essenziale consultare un medico specializzato. La diagnosi del medico sarà solamente clinica. Per svolgere questa diagnosi i bambini devono avere varie caratteristiche. Di fronte a un sospetto di ADHD, è essenziale consultare un medico specializzato.
Non esiste un singolo test che, da solo, determini la presenza o l'assenza dell'ADHD. La diagnosi si basa infatti su una valutazione complessiva che tiene conto di diversi fattori e informazioni ottenuti attraverso: questionari e scale di valutazione, osservazione comportamentale, valutazione neuropsicologica, test di quoziente intellettivo (IQ) e di rendimento scolastico, imaging cerebrale e analisi della storia clinica del paziente.
Qual è il ruolo della famiglia nell'aiuto al bambino iperattivo?
È fondamentale che tutti i membri della famiglia sostengano il bambino per garantire che l'ADHD venga gestito in modo positivo. Se i genitori sospettano che il loro figlio possa avere questo disturbo, è essenziale consultare uno specialista che possa fornire la guida necessaria.
Questo professionista fornirà indicazioni specifiche, adattate alla situazione individuale, sia ai genitori che alla scuola del bambino.
È possibile trattare l'ADHD?
Non solo è possibile trattare l'ADHD, ma è imperativo farlo. Il trattamento deve essere multidisciplinare e personalizzato, coinvolgendo il bambino, la sua famiglia e la scuola.
In alcuni casi, un approccio farmacologico può rivelarsi particolarmente efficace, seguito da interventi psicologici e psicopedagogici. A livello familiare, è cruciale che la famiglia sia ben informata sulle sfide del bambino, permettendo una gestione ottimale del disturbo. Anche la scuola dovrebbe essere adeguatamente informata per supportare al meglio il bambino. La comunicazione tra famiglia e istituto educativo è essenziale in ogni scenario.