L’importanza dello screening molecolare per il tumore alla tiroide

L’importanza dello screening molecolare per il tumore alla tiroide

Editato da: Serena Silvia Ponso il 26/10/2023

L’incidenza del tumore alla tiroide è molto bassa (1 su 2000 tumori alla tiroide); tuttavia, essendo altamente maligno, la maggior parte dei pazienti che ne sono affetti non sono candidabili alla chirurgia. Tale tumore, infatti, è spesso diagnosticato in fase avanzata e a causa delle caratteristiche delle cellule (viene anche chiamato tumore indifferenziato) si sviluppa in maniera vertiginosa, con un’evoluzione molto rapida che può portare alla metastasi nell’arco di un paio d’anni. Per questa e altre ragioni è di fondamentale importanza lo screening molecolare. Ce ne parla il Dott. Pietro Princi, esperto in Chirurgia Generale

Da cosa è causato il tumore alla tiroide?

Il carcinoma della tiroide si classifica in quattro tipologie di cui due sono benigne, ovvero il tumore follicolare e quello papillifero, e due maligne, cioè il carcinoma midollare, caratterizzato da una configurazione genetica particolare, e il tumore anaplastico.

È importante sapere che non solo il tumore, ma in generale qualsiasi patologia della tiroide viene causata da una carenza iodica, che insieme all’intervento di alcuni mutageni innesca il meccanismo fisio-patologico della trasformazione delle cellule tiroidee da normali a neoplastiche, iniziando con il loro aumento di volume.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi delle malattie tiroidee inizia sempre dall’esame obiettivo della tiroide. Grazie alla sua posizione, infatti, è possibile avere una prima idea sulla durezza del nodulo, sulla sua mobilità e conformazione semplicemente grazie alla palpazione. Se il dottore dopo questo primo esame riterrà necessario approfondire la diagnosi, farà sottoporre il paziente all’ecografia, che ancora oggi è l’esame principe per la diagnosi delle patologie tiroidee.

È consigliato, inoltre, associare l’esame ecografico all’ecocolordoppler, in modo che si possa studiare la vascolarizzazione del nodulo tiroideo: un nodulo maligno, infatti, presenta una vascolarizzazione irregolare perché le cellule neoplastiche necessitano di un apporto di sangue maggiore per potersi riprodurre. Da ultimo, è possibile che il dottore prescriva al paziente l’agoaspirato.

 

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L’importanza dello screening molecolare

Purtroppo la diagnosi del tumore deriva spesso dal reperto occasionale dell’esame istologico definitivo. Tuttavia, sarebbe molto utile sapere prima dell’intervento chirurgico quali soggetti siano più propensi a sviluppare un tumore, in modo che i pazienti possano essere operati quando la malattia non è ancora arrivata al suo stadio finale.

Per questo motivo è fondamentale capire l’importanza della prevenzione attraverso lo screening molecolare: con la tecnica dell’agoaspirato e il seguente studio biologico delle cellule è possibile prevedere l’evoluzione della patologia della tiroide. In questo modo è quindi possibile effettuare una diagnosi precoce, grazie alla quale si potrà consigliare l’intervento chirurgico a quei pazienti che presentano le caratteristiche cellulari per uno sviluppo del tumore.

 

Per sapere di più sul tumore alla tiroide, consulta il nostro Dizionario Medico.

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