La colecistectomia: scopriamo insieme cos’è

La colecistectomia: scopriamo insieme cos’è

Editato da: Antonietta Rizzotti il 07/11/2023

Uno degli interventi maggiormente eseguiti al giorno d’oggi: la colecistectomia, ossia l’asportazione della colecisti. Scopriamo insieme cos’è e come prevenire un possibile intervento

Che cos’è la colecistectomia?

La colecistectomia, ossia l’asportazione della colecisti (o cistifellea), è un intervento largamente eseguito in quanto molto diffuse sono nella popolazione le condizioni patologiche che ne richiedono l’esecuzione.

La principale indicazione è rappresentata dalla presenza di una calcolosi sintomatica. Il formarsi all’interno della colecisti di concrezioni (calcoli) può talora essere un riscontro occasionale nel corso dell’esecuzione di indagini diagnostiche eseguite per altri motivi (calcolosi asintomatica), in altri casi può determinare processi infiammatori di gravità variabile all’origine di sindromi dolorose conosciute come “coliche biliari”.

Che ruolo giocano i calcoli?

I calcoli a loro volta possono essere all’origine di complicanze anche molto serie che vanno dalle colecistiti acute con ascesso ed eventuali fistolizzazioni in organi vicini, alla pancreatite acuta all’ostruzione del condotto nel quale la colecisti scarica la bile (coledoco) responsabile di quel colorito giallo della cute che va sotto il nome di ittero.

Altre indicazioni sono rappresentate dalla presenza di polipi, secondo il numero e le dimensioni però, in quanto possono rappresentare delle pre-cancerosi e quindi porre indicazione alla colecistectomia in via preventiva.

Ecco una foto dell'intervento di colecistectomia

In cosa consiste l’intervento?

L’esecuzione dell’intervento per via laparoscopica rappresenta ormai da molti anni il “gold standard” ossia l’intervento di scelta in ciò suffragato da numerosissime evidenze cliniche. La laparoscopia è la tecnica che consente attraverso l’esecuzione di forellini cutanei l’introduzione di strumenti all’interno della cavità addominale. Inoltre, permette di poter eseguire l’intervento visualizzando il tutto su uno schermo grazie ad una telecamera introdotta nell’addome, che consente una visione ingrandita e molto dettagliata.

Le fasi dell’intervento così come il tipo di anestesia adottata sono esattamente uguali a quelle che si attuano in chirurgia tradizionale cambia solo la tecnologia utilizzata. Questo però porta molti vantaggi quali il minor dolore post-operatorio (non ci sono ampie incisioni della parete addominale) la più rapida ripresa delle normali attività fisico-lavorative, la ridotta comparsa di complicanze a carico della parete addominale quali infezioni o ernie, oltre ad un evidente migliore risultato estetico. Non occorre particolare preparazione all’intervento la cui durata è strettamente legata alla presenza o meno di “aderenze” pericolecistiche conseguenti ai processi infiammatori.

Un chirurgo con buona esperienza è in grado di eseguire in laparoscopia anche interventi in caso di colecistiti acute un tempo considerate controindicazioni. Talora tuttavia la situazione anatomica rilevata può non consentire la prosecuzione dell’intervento in laparoscopia e consigliare la conversione in laparotomia.

Quali sono le controindicazioni?

Le uniche autentiche controindicazioni assolute sono rappresentate da insufficienze respiratorie o da instabilità emodinamica del paziente che rappresentano controindicazioni generali alla laparoscopia non solo nella colecistectomia.

Chirurgia Generale a Catania