Lo studio elettrofisiologico: per una terapia mirata
Il Dott. Stefano Grossi, Specialista in Cardiologia, ci spiega nel seguente articolo in cosa consiste questa procedura
Procedura dello studio elettrofisiologico
La procedura inizia con l'introduzione di sottili elettrodi filiformi all'interno delle camere cardiache, sfruttando i vasi sanguigni inguinali come accesso. Di solito, il paziente è cosciente durante l'esame, a cui viene somministrata un'anestesia locale nella regione inguinale. In alcune situazioni, il medico può optare per un sedativo per garantire massimo comfort al paziente. Una volta posizionati gli elettrodi nel cuore, è possibile registrare i potenziali elettrici cardiaci e stimolare il cuore internamente. Questa fase consente all'elettrofisiologo di analizzare in dettaglio le anomalie elettriche alla base del disturbo del ritmo o della conduzione cardiaca.
Integrando le informazioni ricavate dallo studio elettrofisiologico con l'anamnesi del paziente, l'elettrocardiogramma e, se disponibili, gli esami di imaging come ecocardiogramma, risonanza magnetica nucleare (RMN) e tomografia computerizzata (TC) del cuore, si arriva a una diagnosi completa. Attualmente, lo studio elettrofisiologico si affianca spesso al mappaggio elettroanatomico, una tecnica che consente di ricostruire dettagliatamente l'anatomia e l'attivazione elettrica della camera cardiaca di interesse, senza ricorrere ai raggi X. Se durante la procedura, l'elettrofisiologo ritiene che sia necessario, può decidere di procedere immediatamente con l'ablazione transcatetere dell'aritmia.
Mappaggio elettroanatomico
L'introduzione del mappaggio elettroanatomico ha rappresentato un significativo passo avanti nello studio elettrofisiologico. Questa metodica consente di ottenere una visione dettagliata dell'anatomia e dell'attivazione elettrica del cuore, fornendo informazioni cruciali per la pianificazione e l'esecuzione di interventi mirati. A differenza delle tecniche convenzionali che coinvolgono l'uso di raggi X, il mappaggio elettroanatomico elimina l'esposizione alla radiazione, aumentando la sicurezza del paziente e del personale medico.
Ablazione transcatetere
Se durante lo studio elettrofisiologico emergono anomalie che possono essere corrette mediante l'ablazione transcatetere, il medico può decidere di procedere immediatamente con questa procedura. L'ablazione mira a interrompere o correggere il percorso anomalo delle vie elettriche nel cuore responsabili dell'aritmia. Questo approccio terapeutico personalizzato può portare a significativi miglioramenti nella gestione delle aritmie cardiache, offrendo ai pazienti una prospettiva di vita più sana e attiva.