Maternità dopo il tumore: si può!

Pubblicato il: 14/06/2023 Editato da: Alice Cattelan il 14/06/2023

La diagnosi di tumore getta chiunque in uno stato di angoscia, di paura per il futuro, di ansia per le cure da affrontare. Per una giovane donna tutte queste sensazioni sono amplificate dalla prospettiva che proprio le cure, e in particolare la chemioterapia, possano compromettere la fertilità, danneggiando il tessuto ovarico e causando menopausa precoce

Il rischio di non avere figli

Per fare un esempio, ogni anno, sono circa 2700 le italiane sotto i 40 anni colpite da un tumore al seno. Costituiscono il 6 per cento circa di tutti i casi/anno - per fortuna una frequenza bassa - e molte di loro guariscono. Ma per queste donne il rischio di non potere poi avere figli è effettivamente elevato, ancor più se si considera che l'età media della ricerca di gravidanza in Italia si sposta sempre più in avanti, quando la fertilità femminile declina naturalmente per il semplice passare degli anni.

Di queste tematiche si è occupato anche il Congresso Nazionale della Società Italiana di fertilità e sterilità e medicina della riproduzione (SIFES), in particolare con l'intervento della Dott.ssa Federica Moffa su “Pazienti oncologiche e trattamenti di PMA: un approccio multidisciplinare e individualizzato è la chiave per minimizzare i rischi e garantire elevate percentuali di gravidanza”, uno spunto utile  per rilanciare l'importanza di questa tematica per tutte le donne che non sono ancora diventate mamme e sono colpite da un’ esperienza così traumatica.

La situazione in Italia

Vediamo allora com'è la situazione in Italia e partiamo dalle buona notizie, esiste infatti un circolo virtuoso rinforzato dal progetto di maternità: se la scienza ha fatto tanto per la sopravvivenza (per tornare al carcinoma della mammella, in Italia la percentuale di sopravvivenza è anche più alta rispetto alla media europea, oltre l'85 per cento rispetto all'82 per cento in Europa) sono stati fatti grossi passi avanti anche per la preservazione della fertilità in queste pazienti, per non compromettere, anzi per tutelare, il desiderio di maternità delle donne.

La grande efficacia delle attuali terapie rafforza la voglia di combattere contro una malattia così aggressiva, mantenendo anche una buona qualità della vita, ma vale anche il contrario: se la donna ha la forza di guardare avanti, le terapie risultano ancora più efficaci. Questo aspetto costituisce il motivo principale sul quale si basa la conservazione della fertilità. Il cancro rimane una malattia gravissima e in una certa percentuale di casi non guaribile, ma il fatto di poter mantenere un progetto a lungo termine come la costruzione di una famiglia aiuta e rinsalda le forze psicologiche e psicofisiche della persona colpita dalla patologia. Perciò gli esperti ritengono – da più di un decennio a questa parte – che valga sempre la pena di rinforzare la progettualità relativa a una maternità futura.  

L' alleanza tra centri oncologici e centri di procreazione medicalmente assistita

È bene sottolineare che il livello di impegno richiesto alla donna per attuare il programma di preservazione della fertilità è elevato e solo a prima vista appare distogliere la paziente dall’urgenza di cure antitumorali immediate (“prima curati e poi per un figlio…si vedrà…”).

Invece, proprio per non perdere tempo, i protocolli di stimolazione ovarica in caso di preservazione ovocitaria prima di chemioterapia sono stati opportunamente modificati, così da garantirne l’efficacia in tempi brevissimi, tali da non procrastinare che di pochi giorni l’inizio delle terapie antitumorali del caso. Come già sottolineato, il progetto, seppur lontano, di maternità porta la donna a rivedersi nel futuro e ad essere molto più positiva nel combattere la malattia nel quotidiano. Da un paio d'anni, mediante una deroga specifica rispetto al dettato originale della legge 40, è stata finalmente raggiunta la possibilità di avere i farmaci – molto costosi – per la stimolazione ovarica attraverso il Sistema Sanitario Nazionale anche per le pazienti oncologiche e non soltanto per le coppie sterili che necessitano di cicli di PMA.

Ginecologia e Ostetricia a Milano

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