Miocardite, pericardite ed endocardite infettiva: conosci le infiammazioni del cuore?
Il cuore, simbolo di vitalità e sede delle emozioni, svolge un ruolo fondamentale nel mantenere in moto la nostra esistenza, garantendo il flusso vitale del sangue e dell'energia attraverso il nostro organismo. Tuttavia, questo prezioso organo può essere soggetto a infiammazioni, mettendo a rischio la sua salute e il nostro benessere generale. In questo articolo, esploreremo le varie infiammazioni cardiache, fornendo una panoramica completa sulle cause, i sintomi e le opzioni di trattamento disponibili
Un piccolo ripasso di anatomia…
Il cuore, situato nel torace tra i due polmoni, ha le dimensioni di un pugno chiuso e pesa circa 200-300 grammi. È composto da tre strati principali:
Pericardio: una sottile membrana superficiale che avvolge il cuore e i grossi vasi sanguigni.
Miocardio: il tessuto muscolare che costituisce le pareti cardiache.
Endocardio: il sottile rivestimento delle pareti interne delle cavità e delle valvole cardiache.
Il cuore ha quattro camere distinte: due atri (destro e sinistro) e due ventricoli (destro e sinistro), separati dal setto interatriale e interventricolare. L'atrio destro e il ventricolo destro gestiscono il sangue venoso, mentre l'atrio e il ventricolo sinistro si occupano del sangue ossigenato.
Quattro valvole regolano il flusso sanguigno all’interno del cuore: tricuspide, mitrale, polmonare e aortica. Le valvole si aprono e chiudono in base alle variazioni di pressione, impedendo il reflusso sanguigno nella direzione errata.
Che cos’è la miocardite? Cause, sintomi, diagnosi e cura
La miocardite è un'infiammazione del muscolo cardiaco, spesso causata da infezioni virali, esposizione a farmaci o sostanze tossiche, e malattie autoimmuni. Può presentarsi in modo variabile e può compromettere la funzionalità cardiaca.
Le principali cause della miocardite includono:
- Infezioni virali (Coxsackievirus, Citomegalovirus, virus dell'epatite C, ecc.)
- Infezioni batteriche, fungine e protozoarie (meno comuni)
- Farmaci e sostanze tossiche (come cocaina, anfetamine, alcuni chemioterapici)
- Malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide)
I sintomi possono variare, ma spesso includono:
- Dolore toracico simile a quello dell'infarto
- Mancanza di respiro
- Febbre
- Svenimenti
- Sintomi simil-influenzali precedenti
Per diagnosticare la miocardite, vengono utilizzati diversi esami, tra cui l’elettrocardiogramma (ECG), esami del sangue (enzimi cardiaci e marker infiammatori), ecocardiogramma, risonanza magnetica cardiaca, biopsia endomiocardica (nei casi più gravi).
La terapia prevede il ricovero ospedaliero per monitoraggio e trattamento, spesso simile a quello per lo scompenso cardiaco. Nei casi complicati, si può ricorrere a supporti meccanici e terapie farmacologiche specifiche. È raccomandata l'astensione dall'attività fisica per almeno 3-6 mesi.
Quando si tratta di pericardite? Dai fattori di rischio alle opzioni terapeutiche
La pericardite è un'infiammazione del pericardio, la membrana che avvolge il cuore. Può causare un incremento del liquido tra le membrane, noto come versamento pericardico, e in casi gravi, un tamponamento cardiaco.
Le cause possono essere di natura infettive (virus, batteri, raramente funghi) o non infettive (tumori, insufficienza renale, malattie autoimmuni, farmaci, traumi).
Il sintomo principale è il dolore toracico, che si allevia in posizione seduta e peggiora in posizione supina. Può variare con la respirazione e la tosse.
Per diagnosticare la pericardite si eseguono esami quali: elettrocardiogramma (ECG), radiografia del torace, esami ematici (indici infiammatori) ed ecocardiogramma transtoracico.
Il trattamento prevede farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e colchicina per ridurre il rischio di recidive. Nei casi più gravi, si possono usare corticosteroidi o altre terapie a lungo termine.
Endocardite infettiva: cos’è e come si cura?
L'endocardite infettiva è un'infiammazione dell'endocardio, spesso causata da batteri o funghi che penetrano nel sangue e si annidano nel cuore, formando vegetazioni che danneggiano le valvole cardiache. I microrganismi entrano nel circolo sanguigno attraverso la bocca, la pelle, l'apparato urinario o intestinale. I soggetti più a rischio includono chi ha già avuto endocardite, portatori di protesi valvolari e persone con cardiopatie congenite.
I sintomi tipici dell’endocardite infettiva possono includere: febbre, cefalea, astenia, perdita di peso, difficoltà respiratorie, gonfiore alle gambe e dolori articolari.
La diagnosi si basa su esami quali: emocolture, esami ematici (indici infiammatori), ecocardiogramma transtoracico e transesofageo, TAC, PET e risonanza magnetica (per localizzare complicazioni).
Il trattamento richiede antibiotici mirati per diverse settimane. Nei casi gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per sostituire le valvole danneggiate. La prevenzione include l'igiene orale e la profilassi antibiotica per i pazienti a rischio durante procedure mediche.
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Conoscere le infiammazioni del cuore e i loro trattamenti è fondamentale per affrontare tempestivamente queste condizioni. Se sospetti di avere sintomi correlati, consulta immediatamente un cardiologo per una valutazione approfondita.