Orticaria: cosa fare?

Orticaria: cosa fare?

Editato da: Sharon Campolongo il 22/02/2023

L’orticaria è un’eruzione superficiale della pelle che può apparire su una zona limitata del corpo, ossia localizzata, oppure su aree grandi, cioè diffusa. Se vengono colpite le zone più profonde si tratta di angioedema. Si tratta di una condizione abbastanza frequente. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Giovanni Rolla, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica

Che cos’è l’orticaria?

Si tratta di una reazione della pelle che causa rigonfiamenti, detti pomfi, di diametro variabile da pochi millimetri a qualche centimetro, molto pruriginosi.

L’orticaria può essere acuta e far parte di una reazione da ipersensibilità a cibi, farmaci o veleno di imenotteri (punture di api o vespe).

Altre possibili cause possono includere:

  • Stress emotivo
  • Esposizione a stimoli meccanici e fisici (come gli sbalzi di temperatura)
  • Genetica

Come si manifesta?

Generalmente, si associa ad altre manifestazioni come:ragazzo con eruzione cutanea sul collo che si gratta

  • Respiro difficoltoso
  • Dolore addominale
  • Diarrea
  • Calo della pressione, come nei casi di anafilassi.

Inoltre, l’orticaria si relaziona con l’angioedema che consiste nella tumefazione degli strati profondi della cute, spesso intorno alle labbra e alle palpebre.

L’orticaria con o senza angioedema acuta è comune e, nella maggioranza dei casi, non è una manifestazione pericolosa, guarisce, anche spontaneamente, nel giro di qualche giorno senza lasciare esiti.

Invece, quando l’orticaria dura più di 6 settimane viene definita cronica.

Quando è utile la visita con lo specialista in Immunologia Clinica e Allergologia?

È necessario rivolgersi ad uno specialista nel caso in cui l’orticaria è acuta, con o senza angioedema, accompagnata da altre manifestazioni, come respiro difficoltoso, sensazione di stare per svenire, dolore addominale e diarrea.

In questi casi il medico dovrà definire se la manifestazione di orticaria sia in realtà da interpretare come anafilassi, ricercandone quindi la causa scatenante (farmaci, cibi, sforzo fisico, ecc.) e istruendo il paziente come prevenire nuovi episodi e come trattarli, compreso l’uso dell’adrenalina auto-iniettante.

È fondamentale ricorrere ad una visita specialista quando l’orticaria è cronica (durata superiore a 6 settimane) e non può essere controllata dalla terapia antistaminica (solitamente la prima scelta per il trattamento dell’orticaria).

In questi casi lo specialista approfondirà la diagnosi con indagini specifiche, con lo scopo di poter escludere:

  • Le forme vasculitiche (caratterizzate da pomfi che durano oltre le 24 ore e che, quando scompaiono, lasciano segni simili a lividi) e quelle infiammatorie, associate solitamente ad altri sintomi come febbricola e artralgie;
  • La forma autoimmune, accompagnata spesso da tiroidite autoimmune.

Pertanto, il medico valuterà la strategia terapeutica più idonea, senza ricorrere all’uso di cortisonici, come il trattamento con l’anticorpo monoclonale anti IgE Omalizumab (Xolair) o la ciclosporina, predisponendo i controlli clinici e di laboratorio appropriati.

Allergologia a Torino