Le fratture sono un’interruzione della continuità dell’osso. Nella colonna vertebrale si differenziano in mieliche o amieliche. Nel primo caso c’è un interessamento degli elementi neurali, radici o del midollo spinale, con conseguenti sintomi; nel secondo caso non ci sono questi interessamenti.
A seconda del coinvolgimento di alcuni elementi anteriori o posteriori della colonna vertebrale, vengono create delle classificazioni apposite. Le fratture vertebrali possono anche essere secondarie a condizioni patologiche, come ad esempio quelle oncologiche. Ne parla il Dott. Vito Lavanga, Ortopedico e Traumatologo
Come si manifestano le fratture vertebrali? Quali sono i sintomi e le cause?
Se è di natura traumatica, la frattura si manifesta seduta stante; se invece è di natura cronica, come il crollo osteoporotico, la manifestazione della frattura può essere più subdola. Tale condizione può dare origine a sintomi come il dolore localizzato, dove è presente la frattura, oppure un’irradiazione a barra, lateralmente alla zona interessata.
La fragilità dell’osso, che aumenta con l’avanzare dell’età, può predisporre verso questa problematica.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Scoliosi: tipologie, cause, diagnosi e trattamenti
Quali sono le complicanze delle fratture vertebrali? E quali le conseguenze?
Il rischio di mal gestione della frattura vertebrale è il mal consolidamento della frattura, oltre alle variazioni meccaniche della colonna. Le fratture più frequenti in ambito osteoporotico sono nel settore toracico, ovvero dove cambia la curvatura della colonna. Qualora la vertebra non venga trattata tempestivamente con l’immobilizzazione e la terapia farmacologica, può esserci un aggravamento dell’altezza della vertebra, con conseguenti alterazioni meccaniche irreversibili.
Come viene fatta la diagnosi e come viene scelto il trattamento adeguato?
Oltre a valutare la storia clinica del paziente, la diagnosi viene effettuata con due esami: la radiografia e la risonanza magnetica. Quest’ultima, in caso abbia dei criteri di positività recenti, può mettere in moto il percorso di gestione chirurgica attraverso un intervento semplice come la vertebroplastica, ovvero il riempimento della vertebra fratturata con un materiale che possa gestire la frattura e in alcuni casi ripristinare l’altezza della vertebra.
Qualora l’altezza della vertebra sia gravemente compromessa e ci sia un interessamento del canale spinale, è necessario effettuare una stabilizzazione con una decompressione locale. Di fronte a un cedimento vertebrale semplice, è possibile gestire il problema con l’utilizzo di un corsetto e di anabolizzanti ossei intramuscolari per gestire in maniera conservativa la frattura per circa 3 mesi. Fondamentale è la prevenzione della salute dell’osso attraverso un corretto esercizio fisico, l’esposizione alla luce solare, il controllo del metabolismo dell’osso e una corretta dieta.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Fratture Vertebrali: come riconoscerle e come curarle