La scoliosi (il cui termine deriva dal greco che significa “piegato”) è un’alterazione della colonna vertebrale, che crea una forma a S o a C, ma anche una deformazione o una variante anatomica dei corpi vertebrali. Questa problematica può provocare diversi problemi meccanici, e può essere classificata come scoliosi idiopatica o degenerativa. Delle tipologie, cause, diagnosi e trattamenti della scoliosi ce ne ha parlato il Dott. Vito Lavanga, specialista in Ortopedia e Traumatologia
Qual è la scoliosi idiopatica e quale quella degenerativa? Quali sono i soggetti maggiormente a rischio?
In giovane età la scoliosi viene denominata idiopatica, ovvero senza causa. Una situazione profondamente differente è la scoliosi degenerativa, ovvero quella che avanza e che si modifica in età adulta. La scoliosi è presente nel 3% della popolazione, ed è più frequente all’interno del genere femminile in un rapporto di 3 a 1.
Quali sono le cause e i fattori di rischio della scoliosi? A quale età si manifesta?
Le cause della scoliosi sono da ricercare prettamente a livello genetico in una fase iniziale. Questo fattore può creare una predisposizione che però non significa malattia. L’inattività fisica, con una diminuzione del tono muscolare, può invece essere una causa. In generale, come sempre, si parla di concause che portano alla situazione finale e quindi alla patologia.
Se parliamo di scoliosi idiopatica questa compare già in giovane età e peggiora in età adolescenziale. Se non viene gestita con ortesi e/o ginnastica posturale può peggiorare rapidamente, specialmente durante la pubertà.
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Come viene effettuata la diagnosi?
La diagnosi viene fatta clinicamente, ovvero valutando di persona la storia del paziente, i sintomi e gli esami eseguiti. La scoliosi appunto non è una patologia ma una variante della natura. Avere gli occhi castani non è una patologia; alla stessa maniera dovrebbe essere vista la scoliosi. Ciò che crea la patologia è la deformità, che può creare danni sulle radici dei nervi, sui dischi, sui corpi vertebrali e sulla contrattura erronea della muscolatura che causano dolore e impotenza funzionale. Certamente si può parlare di angoli di Cobb, ovvero un indice che ci permette di capire il grado della curvatura; possiamo anche parlare della scala di Moe, ovvero il grado di rotazione della vertebra. Ma questi metodi descrivono immagini e non il paziente.
Come è possibile trattare la scoliosi? Quando è necessario ricorrere all’uso di busti ortopedici o alla chirurgia?
Quando si parla di scoliosi dell’adolescenza, il corsetto è la terapia indicata per le curvature tra i 10 e i 35 gradi di Cobb. Ci sono diversi tipi di corsetti che creano delle spinte nelle zone di maggior deformità.
Parlando invece di scoliosi dell’adulto, la scoliosi viene trattata prevalentemente con terapie antinfiammatorie, con miorilassanti e con l’utilizzo di busti o corsetti, da tenere su il più possibile durante la giornata.
Qualora la situazione diventi più importante, è necessario effettuare terapie del dolore come radiofrequenze pulsate o ad ampio spettro. Qualora siano fallimentari tutte queste terapie, è possibile prendere in considerazione l'intervento di artrodesi, con conseguente correzione delle alterazioni biomeccaniche e compressive del canale vertebrale.
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