Parliamo di malattie venose croniche!
La Chirurgia Vascolare è una disciplina che studia la patologia delle vene, delle arterie e dei linfatici e si inserisce nel vasto capitolo delle malattie cardiovascolari con le quali sono spesso strettamente correlate
Una panoramica delle malattie vascolari
Nel mondo occidentale oltre il 35% delle persone soffre di una malattia venosa cronica che si può manifestare come teleangectasie, varici, trombosi venosa superficiale (tromboflebite o varicotromboflebite) o trombosi venosa profonda. Queste ultime sono particolarmente temibili perchè, oltre a dare significativi e durevoli disturbi, possono evolvere in un’embolia polmonare che richiede sempre un ricovero ospedaliero essendo talvolta mortale.
Considerando che la trombosi venosa o flebite spesso è correlata alla presenza di vene varicose si può comprendere l'importanza di curarle prima che si creino gravi complicanze.
Quali esami si effettuano per monitorare la malattia venosa?
Attualmente all'esame clinico degli arti inferiori, che sono i più colpiti dalle malattie delle vene, si fa seguire un esame EcoDoppler: metodica semplice, non invasiva e ripetibile per i successivi e necessari controlli sia per monitoraggio nel tempo sia per verificare i risultati dei vari interventi terapeutici. In caso di intervento chirurgico è indispensabile per stabilire come e a che livello intervenire.
In che cosa consiste la terapia per le malattie venose?
Ove non vi sia indicazione chirurgica si impone una terapia conservativa con farmaci, somministrati prevalentemente durante la stagione calda, e, soprattutto, con la calza elastica tenendo presente che la terapia compressiva è fondamentale per tutte le malattie delle vene e dei linfatici e si associa sempre e comunque a tutti gli altri provvedimenti perchè controlla l’edema che accompagna e accentua tutti i sintomi (senso di peso e di tensione dolorosa) delle malattie venose.
A meno di casi specifici l'elastocompressione non viene prescritta nella stagione estiva perchè poco tollerata alle nostre latitudini.
In che cosa consiste la terapia per le varici?
La terapia delle varici oggi è personalizzata a seconda del quadro clinico e del bilancio lesionale. Disponiamo di tutta una gamma di interventi che vanno dalla semplice indicazione a “chiudere” la vena iniettando una sostanza lesiva per la parete venosa (scleroterapia) attraverso varie modalità, alle soluzioni chirurgiche quali:
- Semplici asportazioni di segmenti venosi dilatati, le cosiddette flebectomie;
- Safenectomia con stripping e rimozione delle vene safene e dei loro collaterali;
- Tecniche ablative con laser o radiofrequenza sotto controllo ecografico.
È significativo notare che oggi queste procedure sono molto meno invasive e assai meno dolorose di un tempo essendo praticate in anestesia locale o spinale e con tempi di degenza molto brevi, in molti casi addirittura di poche ore, con conseguente rapido rientro a domicilio e ripresa dell'eventuale attività lavorativa.
Come si procede nel caso di trombosi?
In caso di trombosi, detta anche flebite, si deve procedere all'esame EcoDoppler prima possibile per confermare il sospetto clinico e iniziare subito una terapia anticoagulante associata ad un bendaggio compressivo fisso o ad altra forma di compressione
Quanto prima si cura una trombosi tanto più si prevengono le complicanze e si aumenta la probabilità di una ricanalizzazione della vena ostruita dal trombo.
Accanto a queste strategie occorre il controllo dell'eccesso di peso e la correzione dei disturbi nutrizionali nonché, in casi specifici, la terapia fisica svolta con diverse metodiche atte a correggere difetti di appoggio plantare e di postura con l'obiettivo di migliorare la deambulazione e, conseguentemente, il ritorno venoso.
E come si procede con le complicanze ulcerative?
Le flebopatie possono causare ulcerazioni molto dolorose se si infettano e che sono durevoli nel tempo. Esse richiedono, oltre ad una diagnosi corretta, l'impiego di medicazioni specifiche e/o dispositivi medici e farmaci che favoriscano la cicatrizzazione e che curino o prevengano la sovrapposizione batterica, sempre unitamente a bendaggi compressivi multistrato e multicomponenti. In casi specifici si interviene chirurgicamente con la correzione dell'emodinamica venosa alterata e/o con innesti cutanei di vario tipo.