Tra le più comuni malformazioni della parete toracica si trova il petto escavato. Capiamo meglio in che cosa consista, perché si manifesta, quali sono le conseguenze e i possibili trattamenti
Cos’è il petto escavato?
Il petto scavato si conosce anche come “torace del ciabattino” o “pectus excavatum”.
Si tratta di una depressione della parete toracica nella parte anteriore.
Da che cosa è causato?
Le cause del petto escavato sono ancora sconosciute, ma si sa che i soggetti predisposti presentano un’alterazione della qualità del tessuto connettivo.
Inoltre, la maggior parte dei pazienti affetti da questa patologia esiste il fattore di familiarità.
Quali sono i soggetti più predisposti?
In alcuni casi si manifesta già alla nascita, invece in alti la deformità si aggrava nel corso dello sviluppo puberale.
Generalmente, il petto escavato colpisce un bambino su mille.
Gli uomini sono i più predisposti con un rapporto di 4 a 1 rispetto alle donne.
Come si manifesta il petto escavato?
Generalmente, il petto escavato è asintomatico.
Invece, in alcuni casi, il paziente dopo uno sforzo può manifestare:
- Dispnea
- Dolore alla zona infossata
- Senso di peso e/o compressione
- Tachicardia
Per diagnosticare tale patologia è necessaria una visita da uno specialista, il quale può richiedere esami di approfondimento come:
- Spirometria
- Valutazione cardiologica
- Esami radiologici come TAC o RM Toracica
È possibile trattare il petto escavato?
Se il petto escavato causa alterazioni della funzione cardio-respiratoria o la malformazione influisce negativamente sulla vita quotidiana è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.
Esistono tre tipologie di intervento:
- Chirurgia di Nuss o Minimal Invasive Repair of Pectus Excavatum (MIRPE): vengono inserite una o due barre di metallo dietro lo sterno per migliorare la posizione anatomica del petto;
- Taulino plastica o Pectus up: viene inserito una placca in titanio attraverso una piccola incisione fatta sullo sterno;
- Posizionamento di protesi personalizzate: viene impiantata una protesi di silicone.
Com’è il decorso post-operatorio?
Dipendendo dalla tecnica impiegata, i giorni di degenza vanno dai 4 ai 7 giorni.
Il paziente potrebbe sentire un lieve dolore toracico, trattabile con un antidolorifico.
Si può ritornare a fare sport dopo due mesi dall’intervento, evitando sport a rischio di traumi.