Le piastrine, piccole cellule nel sangue responsabili della coagulazione, sono fondamentali per il nostro corpo. Ma cosa succede quando il loro numero scende al di sotto dei livelli normali? Ne parliamo in questo articolo con il Dott. Francesco Menna, specialista in Ematologia Pediatrica
Cos’è la piastrinopenia?
La piastrinopenia è un fenomeno che si verifica quando il numero di piastrine nel sangue scende al di sotto dei livelli normali, generalmente compresi tra le 140mila e le 440mila unità per microlitro di sangue. Queste minuscole cellule svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue, prevenendo le emorragie. Quando le piastrine diventano insufficienti, si apre la porta a una serie di interrogativi che gli esperti cercano di risolvere.
Classificazione della piastrinopenia
La piastrinopenia può dipendere da differenti fattori e a seconda di questi viene distinta in forme primarie e secondarie. Recenti studi individuano una natura autoimmune in entrambe le tipologie, con la produzione di autoanticorpi antipiastrine. Però, le cause non sono ancora note. Parlando delle forme secondarie, invece, possono manifestarsi a seguito di altre condizioni autoimmuni come il lupus o patologie ematologiche come la leucemia linfatica cronica.
Inoltre la piastrinopenia può avere differenti classificazioni: di nuova diagnosi quando potrebbe essere temporanea e risolversi entro il primo anno, persistente quando nell’arco di 3-12 mesi dalla diagnosi non regredisce e infine cronica, in cui la regressione spontanea è difficile e la condizione è presente per più di 12 mesi.
Quali sono le cause della piastrinopenia?
Le cause della piastrinopenia possono essere molteplici e complesse. Alcuni fattori comuni includono:
- Malattie autoimmuni: come la sindrome di Evans o il lupus eritematoso sistemico, possono causare un attacco autoimmune alle piastrine riducendone il numero;
- Infezioni virali: che possono influenzare la produzione o la distruzione delle piastrine come ad esempio l’HIV o l’epatite C;
- Trattamenti terapeutici: la chemioterapia o la radioterapia possono temporaneamente sopprimere la produzione di piastrine nel midollo osseo;
- Farmaci: come l'eparina o alcuni antibiotici possono causare piastrinopenia come effetto collaterale;
- Malattie del midollo osseo: condizioni come la leucemia o la mielofibrosi possono compromettere la produzione di piastrine.
Come si manifesta la piastrinopenia?
I sintomi della piastrinopenia possono variare da lievi a gravi e possono includere:
- Facilità di formazione di lividi o ematomi;
- Emorragie nasali frequenti;
- Sanguinamento delle gengive durante la spazzolatura dei denti;
- Sanguinamento eccessivo dopo un'iniezione o una piccola ferita;
- Emorragie gastrointestinali, manifestate da feci scure o presenza di sangue nelle feci;
- Comparsa di macchie rosse o viola sulla pelle.
Vivere con la piastrinopenia - Consigli per la gestione
Vivere con la piastrinopenia può richiedere una gestione attenta e consapevole per ridurre il rischio di complicazioni e migliorare la qualità di vita. Evitare lesioni, prendersi cura delle gengive e seguire le linee guida mediche sono passi importanti. Inoltre, la comunicazione aperta con il medico e l'adesione a un piano di trattamento personalizzato possono far la differenza nella gestione quotidiana di questa condizione.