Radioterapia Ipofrazionata per il trattamento del tumore della prostata

Radioterapia Ipofrazionata per il trattamento del tumore della prostata

Editato da: Karin Mosca il 28/11/2023

Il nostro esperto il Prof. Vittorio Donato, esperto in Radioterapia a Roma ci parla della radioterapia frazionata, come funziona e quali vantaggi ha rispetto alla terapia tradizionale.

Qual è la differenza tra radioterapia frazionata e quella normale?

La radioterapia tradizionale, anche quando fatta con le tecnologiche più avanzate, come l’IMRT o la Vmat viene effettuata di solito in frazioni, fino ad un massimo di 40 sessioni, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, per effettuare il trattamento nell’arco di due mesi. È un trattamento che viene utilizzato ancora, ma viene rimpiazzato quando abbiamo la possibilità di utilizzare un macchinario avanzato che concentra il fascio di luce su un’area specifica quale la prostata ed evita accuratamente di irradiare i tessuti sani vicini, ossia il retto e la vescica. Con questi trattamenti particolarmente concentrati siamo in grado di ridurre le frazioni. Grazie alle tecnologie robotiche, riusciamo cioè ad eseguire il trattamento in pochissime frazioni, solitamente cinque. Quindi se si utilizzano tecnologie avanzate come il robot Cyberknife, per esempio, che viene utilizzato in molti centri nel mondo inclusa l’Italia, si effettua il trattamento in sole cinque frazioni ed è un trattamento alternativo al trattamento chirurgico. Si esegue solitamente con successo su pazienti colpiti da tumore ben confinato, cioè a rischio basso-intermedio.

È chiaro quindi che il vantaggio per il paziente è enorme, dal momento che effettua il trattamento in sole cinque frazioni, evitando invece la chirurgia. Il paziente effettua quindi un trattamento in cinque sedute. Queste possono essere effettuate a giorni alterni, tutti i giorni o in base alle indicazioni del radioterapista. Il concetto fondamentale è che pazienti che siano anziani o abbiano particolari caratteristiche possono fare tranquillamente il trattamento. Ciò che è importante, inoltre, è che ci sia un consenso condiviso con il paziente, ossia è bene che il paziente conosca le alternative che ha e scelga con lo specialista quale preferisce, sia essa la chirurgia, la terapia ormonale o la radioterapia. Ovviamente questo tipo di trattamenti devono essere fatti solo se si ha il macchinario adatto, con macchine altamente specializzate tipo il Cyberknife.

Perché queste macchine sono cosi sofisticate?

Queste macchine hanno un sistema di centraggio che permette di ripeter il trattamento nello stesso identico modo nelle successive sedute. Nello specifico, prima si inseriscono nella prostata dei reperi metallici, i cosidetti fiducial radiopachi, nel punto in cui si vuole irradiare. La macchina prende poi in riferimento questi ultimi e ci si collega in modo da non sbagliare. Il beneficio maggiore consiste nel fatto che se il paziente si muove leggermente, la macchina è in grado di seguire l’organo irradiale e colpire comunque l’area corretta. È quindi possibile rivedere continuamente dove i raggi andranno a colpire con precisione tutte le volte successive, eseguendo quindi una regredia guidata dalla immagini. Quindi con il Cyberknife si mettono i reperi metallici nella prostata e si può fare il trattamento con precisione. Questo trattamento è anche possibile con altri organi.

In quali casi è indicata la Radioterapia Ipofrazionata?

La Radioterapia Ipofrazionata è indicata per i pazienti affetti da neoplasia della prostata con rischio basso-intermedio. Statisticamente, a livello d’età, i pazienti giovani generalmente preferiscono la chirurgia, mentre nei pazienti con età superiore ai 70 anni si preferisce l’intervento radioterapico, poiché è meno invasivo e non necessita di un recupero post-intervento, come la chirurgia.

In linea di massima il paziente anziano o quello che abbia particolari problematiche può far ricorso alla radioterapia. Infine, nei pazienti ad alto rischio, generalmente si preferisce utilizzare la radioterapia tradizionale, con almeno 20 sedute, ma in particolari casi il radioterapista potrebbe anche decidere diversamente.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?

Il vantaggio principale della tecnica della Radioterapia Ipofrazionata consiste nel colpire il tumore con una dose radicale in poco tempo, ma è chiaro che il trattamento può risultare parecchio aggressivo. Per quanto riguarda l’efficacia, comunque, i valori sono i medesimi che la terapia tradizionale. L’importante è che l’intervento venga eseguito con macchinari precisi e moderni, poiché in caso di errore si andrebbe a diffondere tossicità alle aree del retto e della vescica. Non si riscontrano invece svantaggi rispetto alla terapia tradizionale.

Esistono rischi durante l’esecuzione della procedura?

Se effettuato con macchine moderne ed in maniera corretta, non esistono rischi nell’effettuare il trattamento, né un incremento delle tossicità importanti rispetto al trattamento tradizionale.

 

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