… Si potrebbe leggere “massimo risultato con la spintarella più delicata possibile”

Pubblicato il: 17/08/2023 Editato da: Alice Cattelan il 17/08/2023

La Minimal Stimulation si sta rivelando una preziosa risorsa nella PMA, offrendo una soluzione delicata e mirata per le donne con una scarsa risposta alla stimolazione ovarica. Privilegiando la qualità degli ovociti, questo approccio permette di massimizzare le possibilità di successo senza compromettere il benessere delle pazienti. Con una prospettiva gentile e mirata, la Minimal Stimulation apre nuove strade nella procreazione medicalmente assistita

Come si trovano le candidate ideali

Con la mestruazione, comincia un nuovo ciclo ovulatorio. C'è un meccanismo biologico per il quale nella vita riproduttiva della donna di mese in mese tocca prima ai follicoli – e quindi agli ovociti - più belli, più sani, più cromosomicamente perfetti. Come è intuibile, con il passare degli anni i “migliori” vanno in esaurimento, e tocca via via agli altri non più così eccelsi (fino alla menopausa, quando non c'è più riserva ovarica, che è predeterminata alla nascita).

Questa è la condizione che accomuna le molte quarantenni in cerca di una gravidanza, e che ne fa delle Poor Responders. Lo stesso accade alle donne destinate a una menopausa precoce, nelle quali il patrimonio follicolare si esaurisce prematuramente rispetto all'età anagrafica. Ci sono poi Poor Responders patologiche, cioè affette da una malattia ovarica, come l'endometriosi (di fatto le migliori candidate, perché spesso si tratta di donne giovani, con maggiori probabilità che la gravidanza, una volta avviata, prosegua senza intoppi). Per avere chiaro il quadro della situazione, c'è un esame specifico: il dosaggio dell'ormone antimulleriano. Se è normale, è possibile procedere con un protocollo di stimolazione ormonale standard. Se è sotto il range minimo, la paziente può essere candidata alla Minimal Stimulation.

Il surf sulla biologia naturale dell'ovaio

In cosa consiste la Minimal Stimulation? In pratica nell'essere molto delicati con l'ovaio, “surfando” sulla sua ovulazione naturale. Ci sono vari protocolli terapeutici, accomunati comunque da un approccio naturalistico, che cioè rispetti la fisiologia dell'ovaio. Nei giorni immediatamente successivi alla mestruazione – il secondo, il terzo e il quarto – partono i meccanismi per “l'arruolamento” del follicolo ovulatorio. Dopo aver permesso all'ovaio di iniziare il suo lavoro, solo al quinto giorno si interviene con la stimolazione dolce, “cavalcando l'onda” (la tecnica è definita appunto “surfing”) dell'ovulazione naturale per spingere in avanti i follicoli disponibili.

Come? Con i farmaci normalmente utilizzati per la stimolazione ovarica standard (FSH ricombinante, farmaci stimolatori dell'ovaio), ma a un dosaggio medio-basso e dal quinto giorno della comparsa della mestruazione anziché dal secondo, come avviene nel protocollo standard per le Normal Responders. Sappiamo già che ci dovremo accontentare di un numero di ovociti che va solo da due a quattro, ma tendenzialmente tutti di migliore qualità. I dati lo supportano: e quindi ci sono buone speranze di avere una gravidanza anche per le Poor Responders, migliori che con una stimolazione standard (Clinical Study Comparison of IVF Outcomes between Minimal Stimulation and High-Dose Stimulation for Patients with Poor Ovarian Reserve).

I vantaggi

Oltre a evitare il rischio di produrre ovociti non utilizzabili, la Mimimal Stimulation ha altri vantaggi. Circa la metà delle pazienti che si rivolge alla fecondazione in vitro non riesce a ottenere una gravidanza per il drop out, cioè la rinuncia a proseguire i tentativi dopo solo il primo fallito. Non solo a causa dello scoraggiamento, ma per lo stress dovuto alla terapia – impegnativa – di stimolazione ovarica.

La Minimal Stimulation comporta comunque le iniezioni, ma meno monitoraggi, meno dolore addominale, meno complicazioni e meno costi: il pick-up di 2-4 ovociti è molto più veloce, con minore disagio fisico e meno rischi rispetto al prelievo di 15-20 ovociti e quindi si può fare senza anestesia. Il costo si dimezza e la paziente è più disponibile a riprovarci con serenità in caso di fallimento.

Ginecologia e Ostetricia a Milano

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