Soffio cardiaco: quando preoccuparsi?

Soffio cardiaco: quando preoccuparsi?

Editato da: Marta Buonomano il 20/06/2023

Il soffio cardiaco è una condizione molto comune nei giovani sportivi. Il nostro esperto in Cardiologia a Parma, il Prof. Claudio Reverberi, ci spiega quando bisogna preoccuparsi

Come si ascolta il battito cardiaco?

Normalmente il battito cardiaco viene rilevato con uno strumento chiamato “fonendoscopio”, che consente di rilevare la frequenza del battito cardiaco ed i toni cardiaci che sono in rapporto con l’apertura e la chiusura delle valvole cardiache.

Qual è la differenza tra il “soffio innocente” e il “soffio organico”?

In situazioni che possono anche essere di normalità, il sangue, passando attraverso le valvole cardiache, può fare rumore.
Se questo rumore non ha un rapporto con una patologia cardiaca viene definito “soffio innocente”. Quando invece il sangue passa attraverso degli apparati valvolari che sono compromessi, il rumore viene normalmente ben recepito e si parla in questo caso di “soffio organico”.

Diagnosi di soffio cardiaco: a quali esami bisogna sottoporsi?

Una volta rilevato il soffio cardiaco con il fonendoscopio, il perfezionamento diagnostico viene fatto con l’ecocardiogramma, che ci mostra la possibilità di valutare direttamente gli apparati valvolari e di mettere in evidenza con il color doppler l’eventuale presenza di rigurgiti valvolari e stenosi valvolari.

ragazza che si tocca il petto

Una malformazione congenita che viene molto spesso rilevata (in soggetti peraltro sani) e che spesso non si accompagna a quadri patologici particolarmente rilevanti è il prolasso della valvola mitrale.

Chi colpisce maggiormente?

Il soffio al cuore viene riscontrato soprattutto in soggetti giovani che fanno attività fisica. Un’altra condizione che riguarda più la popolazione anziana è rappresentata dalla stenosi della valvola aortica, in cui l’accumulo di calcio e l’irrigidimento delle cuspidi valvolari porta a un quadro di stenosi valvolare.

Cardiologia a Collecchio