Terapia Elettrica della Insufficienza Cardiaca
Il Dott. Ernesto Lombardo, specialista di Cardiologia a Palermo, ci parla in questo articolo di insufficienza cardiaca e Terapia Elettrica. In cosa consiste e quando è necessario eseguirla?
Cosa si intende per insufficienza cardiaca?
Per Insufficienza Cardiaca si intende quella condizione nella e per la quale il Cuore non è più in grado di espletare la sua basilare funzione e cioè quella di pompare e far circolare la quantità di sangue necessaria al nutrimento di tutti gli organi ed apparati del corpo. L’insufficienza cardiaca determina, quindi, uno stato di “scompenso” fra le necessità funzionali dell’organismo intero e le capacità da parte del cuore di poterle fornire.
Perché si esegue la Terapia Elettrica della Insufficienza Cardiaca?
La Terapia Elettrica della Insufficienza Cardiaca si esegue al fine di correggere, in tutto o in parte, quelle aritmie del cuore che contribuiscono a determinarne lo stato di insufficienza funzionale. Il cuore è un organo muscolare che si contrae poiché stimolato da una corrente elettrica in e da esso stesso generata.
Le alterazioni di questa attività elettrica causa quelle che vengono chiamate Aritmie Cardiache che, a loro volta, possono determinare, o peggiorare, il cattivo funzionamento del muscolo cardiaco.
In cosa consiste la Terapia Elettrica della Insufficienza Cardiaca?
Questa correzione della alterata attività elettrica del cuore viene attuata generalmente mediante l’impiego di protesi elettriche chiamate Pacemaker o Defibrillatore o mediante procedure interventistiche definite come Ablazione di Substrato Aritmico. Speciali Pacemaker servono, inoltre, a stimolare il cuore in modo da riuscire ad ottenere da esso il maggiore rendimento possibile.
Concludendo è possibile che un cuore insufficiente, mediante opportune correzioni della sua attività bioelettrica, possa essere messo nelle condizioni più idonee affinché esso possa esprimere tutte le sue residue potenzialità funzionali.