Acufene pulsante: come trattarlo in ambito endovascolare

Pubblicato il: 01/02/2024 Editato da: Laura Vitali il 01/02/2024

L'acufene (o tinnito) pulsante è un disturbo uditivo in cui la persona percepisce un suono intermittente, simile a un battito cardiaco, nell'orecchio. Questa condizione può essere molto fastidiosa e influire negativamente sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono. Ne abbiamo parlato con il Professor Emilo Lozupone

Differenza tra l'acufene non pulsatile e l'acufene pulsante

A differenza del tinnito (o acufene) non pulsatile, che è costante e persistente, il tinnito pulsante è spesso sincronizzato con il battito del cuore.

Ci sono diversi motivi che lo possono provocare e si dividono tra:

  • cause vascolari
  • cause non vascolari

Le cause vascolari, a loro volta, possono essere ulteriormente suddivise in cause arteriose e venose. Molte volte, questa differenza può essere identificata attraverso la storia clinica e l'esame fisico, ma l'imaging radiologico svolge anche un ruolo fondamentale.

anziana udito

Le cause vascolari: arteriose e venose

Le cause vascolari arteriose più comuni sono:

  • Ipertensione non controllata.
  • flusso turbolento attraverso le arterie
  • malattia aterosclerotica delle carotidi
  • fistole arterovenose durali
  • variazione naturale nella posizione dell'arteria basilare
  • paragangliomi, noti anche come tumori del glomo, del forame giugulare e dell'orecchio medio o del corpo carotideo

Le cause venose, invece, sono:

  • Ipertensione intracranica idiopatica (IIH), anche nota come pseudotumor cerebri
  • stenosi dei seni venosi durali

Trattamento dell'acufene: opzioni

Alcune delle condizioni patologiche che causano l’acufene possono essere trattate attraverso tecniche mini-invasive. In particolare, le stenosi ateromasiche, le fistole arterovenose durali, le stenosi dei seni venosi durali (che possono causare tinnito pulsante anche nell'ipertensione endocranica benigna) e le varianti anatomiche dei seni venosi durali possono essere trattate attraverso procedure mini-invasive di neuroradiologia interventistica.

Il trattamento endovascolare prevede l'inserimento di piccoli microcateteri attraverso l’arteria femorale, che vengono guidati nelle arterie e nelle vene cerebrali responsabili dei sintomi. A seconda della causa vascolare, questi microcateteri saranno utilizzati per veicolare agenti embolizzanti o dispositivi (come gli stent vascolari) per trattare la patologia.

Il trattamento endovascolare: quando si può utilizzare

È fondamentale sottoporsi a una valutazione medica completa prima di decidere se il trattamento endovascolare sia adatto al proprio caso. Il medico valuterà la gravità del disturbo, raccoglierà la storia clinica e potrebbe richiedere esami di imaging come la tomografia computerizzata o l'angiografia per identificare l'area del cervello coinvolta.

Radiologia a Lecce

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