Trattamenti per il carcinoma del cavo orale
Il carcinoma del cavo orale, una delle patologie oncologiche con crescente incidenza, necessita di un approccio terapeutico multidisciplinare per garantire un trattamento efficace e adeguato al paziente. A continuazione del precedente articolo “Fattori di rischio e diagnosi del carcinoma del cavo orale”, il Dott. Dimitri Rabbiosi, esperto in Chirurgia maxillo-facciale a Monza e Brianza, approfondisce qui di seguito le modalità di trattamento delle neoplasie del cavo orale
Approccio multidisciplinare
La terapia per il carcinoma del cavo orale viene definita da un team oncologico composto da diverse specializzazioni, tra cui chirurghi maxillo-facciali, otorinolaringoiatri, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, radiologi, logopedisti, medici nucleari e odontoiatri.
Modalità di trattamento
I tumori squamocellulari del cavo orale possono essere affrontati sia con interventi chirurgici che con terapie mediche. La scelta del trattamento dipende dalla stadiazione del tumore, dalla sua localizzazione e dalle condizioni fisiche del paziente. Le principali modalità di intervento sono la chirurgia e la radioterapia, utilizzate singolarmente o in combinazione. In casi particolarmente gravi, la chirurgia può essere seguita da radioterapia e chemioterapia.
Per quanto riguarda la radioterapia, essa può essere utilizzata come trattamento primario oppure come trattamento post-operatorio. Inoltre il cavo orale è l’unico sito in cui si potrebbe optare per una brachiterapia interstiziale (BRT), soprattutto negli stadi iniziali della neoplasia cioè di dimensioni limitate e in casi selezionati. La brachiterapia è un tipo particolare di radioterapia, che prevede l’impianto di piccoli "semi o aghetti" radioattivi che vengono posizionati a livello del tumore e quindi agiscono localmente.
Chirurgia e ricostruzione
Il trattamento chirurgico mira all'asportazione totale del tumore garantendo margini negativi. A causa dell'aggressività e della localizzazione del tumore, spesso la chirurgia richiede non solo la rimozione della massa ma anche una successiva fase di ricostruzione. Questo perché l'asportazione può portare a deformità significative che possono influenzare funzioni vitali come la respirazione, la masticazione e la fonazione.
La chirurgia ricostruttiva utilizza tecniche avanzate, come autotrapianti di tessuti o lembi microvascolari, per restaurare l'area operata. Questi interventi, realizzati da chirurghi esperti, mirano a garantire un risultato funzionale ed estetico, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.
Innovazioni tecnologiche
Le tecniche convenzionali vengono ora affiancate da innovativi metodi di progettazione computer-guidata (CAD-CAM) che che prendendo come modello la TC del paziente consente di riprodurre fedelmente la forma tridimensionale della mandibola o del mascellare ed anche i mezzi di osteosintesi, in questo modo possiamo realizzare strumenti custom made, cioè preformati ad hoc sul paziente.
In mani esperte, queste tecniche ricostruttive sono in grado di offrire ottimi risultati funzionali ed estetici e garantire ottimi trattamenti riabilitativi per esempio il posizionamento degli impianti endossei per la protesizzazione e tutto questo darà un notevole miglioramento della qualità di vita del paziente.