Trattamento chirurgico dei tumori del seno

Trattamento chirurgico dei tumori del seno

Editato da: Antonietta Rizzotti il 14/04/2023

Il trattamento chirurgico del carcinoma mammario ha subito continui e profondi cambiamenti negli ultimi anni; oggi, prevale il concetto di minimo trattamento efficace su quello di massimo trattamento tollerabile. Il Prof. Gianluca Franceschini, esperto in Chirurgia Toracica a Roma ci parla della chirurgia conservativa

Quali sono i vantaggi della chirurgia conservativa?

La chirurgia conservativa (quadrantectomia) seguita dalla radioterapia è oggi considerata il gold standard terapeutico per il carcinoma della mammella in stadio precoce.

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I risultati a distanza di molti studi scientifici hanno infatti confermato in modo definitivo l’equivalente efficacia terapeutica in termini di sopravvivenza di questa opzione terapeutica a confronto con la mastectomia.

Si è assistito quindi, nell’ultimo decennio, ad un continuo incremento nell’uso delle tecniche di chirurgia conservativa che nei Centri senologici di eccellenza costituiscono oggi il trattamento di scelta nel 80% dei casi; un buon trattamento chirurgico conservativo deve garantire sempre il conseguimento di due obiettivi fondamentali: l’asportazione completa della neoplasia nel rispetto dei criteri della radicalità oncologica e l’ottimizzazione dei risultati estetici.

Quali sono le nuove procedure chirurgiche utilizzate oggi?

Nel tentativo di acquisire maggiore efficacia nel controllo locale della malattia ed al tempo stesso ottimizzare il risultato estetico, sono state introdotte, negli ultimi anni, nuove procedure chirurgiche che combinano i principi della chirurgia oncologica con accorgimenti propri della chirurgia plastica; queste nuove tecniche, chiamate “oncoplastiche”, facilitano l’acquisizione di una buona radicalità oncologica con ottimali risultati cosmetici anche nelle pazienti con lesioni localizzate in quadranti considerati a maggior rischio di inestetismi (zona retroareolare, quadranti mediali ed inferiori) o in caso di rapporto diametro tumorale/dimensioni della ghiandola mammaria non particolarmente favorevole.

Le tecniche di chirurgia oncoplastica consentono generalmente resezioni ghiandolari considerevolmente più ampie di quelle ottenute con le tecniche della chirurgia conservativa tradizionale e migliori risultati estetici.

Per la loro efficacia terapeutica gli interventi di chirurgia oncoplastica hanno trovato una rapida diffusione con notevole variabilità riguardo sia le modalità applicative che le possibili soluzioni tecniche. Riguardo le possibili soluzioni tecniche, queste devono essere accuratamente pianificate in relazione alla sede della neoplasia ed alle caratteristiche morfologiche della ghiandola mammaria; l’introduzione della chirurgia oncoplastica, coniugando tecniche di chirurgia generale con quelle proprie della chirurgia plastica, ha consentito di superare il conflitto tra estensione della resezione chirurgica e risultato estetico finale contribuendo in maniera importante a migliorare la qualità di vita delle pazienti con tumore al seno.

In quali casi è necessario ricorrere alla chirurgia demolitiva o mastectomia?

Solo in un 20% dei casi è necessario ricorrere ancora oggi alla chirurgia demolitiva (mastectomia); restano candidati alla mastectomia, le pazienti in cui il rapporto mammella/tumore è tale da non permettere un soddisfacente risultato estetico con la chirurgia conservativa, le pazienti con lesioni multicentriche o con carcinomi infiammatori e le pazienti con controindicazioni ad eseguire la radioterapia postoperatoria;

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comunque anche in questi casi si utilizzano nuove tecniche di mastectomia dette "conservative" che prevedono l’asportazione della ghiandola mammaria con  la preservazione della cute e del complesso areola capezzolo e che si associano sempre se possibile alla ricostruzione mammaria; nei casi in cui si deve ricorrere ad una mastectomia, andrebbe sempre incoraggiato un intervento di ricostruzione del seno; esistono differenti tecniche chirurgiche per la ricostruzione della mammella, che possono essere utilizzate sia contemporaneamente alla mastectomia ("ricostruzione immediata") che a distanza di mesi o di anni da tale intervento ("ricostruzione differita"); la ricostruzione mammaria può essere eseguita o con il posizionamento di una protesi interna di silicone o utilizzando i tessuti propri della paziente.

Anche i linfonodi posti nell’ascella del seno malato devono essere generalmente asportati ed analizzati; oggi, con la metodica mini-invasiva della biopsia del linfonodo sentinella è possibile eseguire l’asportazione solo di uno o pochi linfonodi; la tecnica del linfonodo sentinella per i tumori in stadio iniziale ha permesso di evitare la dissezione ascellare senza rinunciare alle importanti informazioni prognostiche dei linfonodi loco-regionali.

Chirurgia Toracica a Roma