Trattamento dell'ipercolesterolemia

Trattamento dell'ipercolesterolemia

Editato da: Martina Gorla il 20/04/2023

Nella sua accezione comune il termine ipercolesterolemia si riferisce a un aumento inappropriato del colesterolo circolante, sia totale che della sua frazione “LDL” (il cosiddetto “colesterolo cattivo”). Tuttavia, è quest’ultima quella su cui va focalizzata l’attenzione, sia a causa del suo ruolo predominante nella patogenesi dell’infarto acuto del miocardio, sia perché è il colesterolo LDL l’obiettivo principale delle terapie mirate a prevenirne l’insorgenza

Qual è il valore normale di colesterolo LDL?

Diversamente da altri parametri biologici per i quali esiste un valore di normalità ben determinato, i livelli desiderabili di colesterolo LDL cambiano in base al profilo di rischio cardiovascolare, come mostrato nella tabella tratta dalle linee guida della Società Europea di Cardiologia.

Secondo questo algoritmo, un valore di 110 mg/dL di colesterolo LDL è accettabile in presenza di basso rischio cardiovascolare come, per esempio, in soggetti di sesso femminile con pressione arteriosa normale, non diabetici, non fumatori e senza patologie cardio o cerebrovascolari pregresse. Tuttavia, lo stesso valore in un paziente maschio, diabetico, iperteso, fumatore e con pregresso infarto miocardico, cioè il tipico profilo ad alto rischio cardiovascolare, richiede di portare i livelli di colesterolo LDL sotto i 55mg/dL (vedi tabella), che non si potrà ottenere senza un’adeguata terapia farmacologica.

 

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Cause dell’ipercolesterolemia

L’aumento del colesterolo LDL è dovuto principalmente ad un'aumentata sintesi epatica e del suo assorbimento intestinale per vari motivi, incluse abitudini alimentari ricche in grassi animali (formaggi, latte, uova, burro in particolare) ma anche le alterazioni genetiche che aumentano la capacità del fegato di produrre colesterolo LDL e che configurano talora quadri di ipercolesterolemia familiare che richiedono particolare attenzione.  

Migliori cure e trattamenti!

Il trattamento dell’ipercolesterolemia dipende dal profilo clinico e dall’entità dell’aumento del colesterolo LDL, e richiede comunque sempre una supervisione adeguata da parte del medico in collaborazione dialogante con il paziente.

Pertanto, nei soggetti a basso rischio cardiovascolare e con livelli di colesterolo LDL borderline può essere proponibile la riduzione alimentare dei grassi saturi o l’assunzione di nutraceutici. Tuttavia, nella maggior parte dei casi il trattamento con farmaci ipocolesteromizzanti sempre più efficaci e sicuri rappresenta la scelta prioritaria considerata la loro efficacia e la ben dimostrata capacità di ridurre infarti miocardici, ictus ischemici e morte cardiovascolare.

 

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