Tremore: quando preoccuparsi?
Il tremore è un movimento involontario ritmico e oscillatorio di una parte del corpo. Ma di che cosa si tratta esattamente? Approfondiamo questo argomento con il Dott. Luigi Bartolomei, specialista in Neurologia a Venezia
Quante tipologie di tremore esistono?
Esistono varie tipologie di tremore e, di seguito, si tenterà una sintetica classificazione sindromica:
- Tremore essenziale: definito come una sindrome tremorigena con tremore d’azione (si manifesta con il movimento volontario) agli arti superiori, di durata di almeno 3 anni con o senza tremore in altre parti del corpo (testa, voce o arti inferiori). Non devono associarsi altri sintomi neurologici quali atassia (scarso controllo dei muscoli in un movimento volontario come camminare o afferrare oggetti con la mano), parkinsonismo (lentezza nei movimenti, rigidità muscolare), distonia (contrazione muscolare abnorme che si manifesta con torsioni ripetute o posture bizzarre di una o più parti del corpo). Spesso questi pazienti hanno familiarità per tremore e piccole dosi di alcol possono migliorare il tremore;
- Tremore isolato del capo: a seconda della direzione viene definito tipo sí-sí o no-no, spesso è un tremore distonico;
- Tremore isolato del palato: è spesso secondario ad una lesione nel tronco encefalico e si associa ad atassia;
- Tremore compito o posizione specifico: è un tremore che compare in una parte del corpo sottoposta a continua e ripetuta attività come la bocca o la mano nei musicisti, ma più frequentemente è quello che compare nella scrittura;
- Tremore ortostatico primario: si tratta di un tremore che compare alle gambe solo in posizione eretta ed ha una frequenza di 13-18 Hz rilevabile con studio elettromiografico. Questo raro tremore impedisce alla persona di stare in piedi fermo (è costretto a camminare o a sedersi);
- Tremore parkinsoniano: tremore a riposo spesso asimmetrico che si associa a bradicinesia;
- Tremore di Holmes: è un tremore a bassa frequenza che compare a riposo, in alcune posizioni e in azione. Spesso è secondario ad una lesione del tronco encefalico coinvolgente il nucleo rosso;
- Tremore funzionale (psicogeno): è caratterizzato da insorgenza improvvisa, variabilità di frequenza e di sede del tremore. Se il paziente viene distratto il tremore può scomparire.
Quali sono le cause del tremore?
La patofisiologia del tremore non è ancora chiarita completamente. Sappiamo comunque che certamente viene coinvolto il circuito cerebello-talamo-corticale che è in connessione con varie regioni corticali, con i gangli della base e il tronco encefalico.
Quali trattamenti vengono impiegati?
Il trattamento del tremore è:
- Alcuni farmaci anti-ipertensivi beta-bloccanti, alcuni antiepilettici e benzodiazepine;
- Impianti di elettro-catetere in un nucleo talamico che si trova nella profondità del cervello e stimolazione ad alta frequenza di queste aree (DBS) oppure utilizzo di ultrasuoni guidati dalla risonanza magnetica per produrre una talamotomia (lesione del talamo) focale (MRIgFUS);
- Tossina botulinica: svolge un ruolo importante nel trattamento del tremore specie nei tremori compito o posizione specifiche e nel tremore del capo.