Vene varicose: non solo un semplice inestetismo
Le vene varicose, spesso sottovalutate, sono in realtà una vera e propria malattia con possibili complicazioni. Ce ne parla il Prof. Ugo Bertoldo, esperto in Chirurgia Vascolare a Torino
Quali sono le complicazioni delle vene varicose?
Una delle complicazioni più frequenti delle vene varicose è la tromboflebite o varicoflebite. Con il termine flebite si indica l’infiammazione di una vena. Sono interessate le vene superficiali delle gambe, le vene safene e le vene collaterali. La causa della tromboflebite, cioè il formarsi del trombo all’interno della vena, è la “triade di Virchow”: il rallentamento della circolazione venosa (stasi), l’alterazione della parete venosa (lesione dell’endotelio) e l’alterazione della coagulazione del sangue (ipercoagulabilità). I sintomi della varicoflebite sono i classici “tumor, rubor, calor, dolor”, o meglio, la comparsa di un cordone sottocutaneo duro alla palpazione, arrossato, caldo e dolente.
Come si diagnosticano le vene varicose?
La conferma diagnostica viene dall’EcocolorDoppler, che permette di valutare anche il possibile coinvolgimento delle vene profonde. L’esame rivela l’eventuale risalita della trombosi lungo la safena fino all’imbocco (crosse) nella vena femorale all’inguine. In questo caso la malattia è più severa: può causare embolia polmonare e necessita di una terapia aggressiva, anche chirurgica, come la legatura della safena in corrispondenza della crosse.
La varicoflebite ha un’evoluzione benigna, in quanto la vena trombizzata si ricanalizza nel corso di poche settimane. La terapia si avvale di farmaci antinfiammatori e della compressione elastica graduata (calze elastiche o bendaggi); nei casi di estensione al circolo profondo, si ricorre alla terapia eparinica.
Le varici degli arti inferiori sono una vera e propria malattia, spesso sottovalutata e considerata un semplice inestetismo, ma così non è. Il Chirurgo Vascolare ha a disposizione le procedure endovascolari (Laser, Radiofrequenze, Scleroterapia) o la chirurgia tradizionale (safenectomia) per risolvere il problema.