Artroscopia ginocchio

Creato: 13/04/2024

Che cos’è l’artroscopia del ginocchio?

L’artroscopia del ginocchio è un procedimento minimamente invasivo, che permette l’accesso e il trattamento delle lesioni, che colpiscono le diverse strutture della suddetta articolazione.

Per tale ragione vengono praticate 2 o 3 piccole incisioni inferiori a un centimetro, che garantiscono l’accesso all’articolazione. La maggior parte degli interventi al ginocchio, che non richiedono l’impianto di una protesi, vengono eseguiti completamente o parzialmente mediante artroscopia. È la tecnica maggiormente utilizzata per trattare molte lesioni, poiché permette una migliore e maggiore visione dell’articolazione. È possibile accedere a tutti i punti del ginocchio in modo molto poco invasivo ed eseguire una pulizia cartilaginea, piccole perforazioni dell’osso a cui manca della cartilagine (microfratture), stabilizzare la cartilagine e applicare sostanze o elementi che permettano di rigenerare la cartilagine stessa (plasma ricco di piastrine o cellule madri).

Allo stesso modo, l’artroscopia del ginocchio viene utilizzata anche come supporto ad altre tecniche tradizionali, giacché, essendo meno aggressiva, permette di migliorare la diagnosi e la prognosi della lesione del paziente. L’intervento può essere eseguito sotto anestesia locale, regionale o totale, a seconda della lesione e del tipo di paziente. L’anestesista deciderà il metodo migliore da applicare al paziente, affinché soffra il meno possibile.

Perché viene eseguita?

L’artroscopia del ginocchio è impiegata per risanare le lesioni della suddetta articolazione. Le lesioni del menisco sono tra le patologie più comuni e, grazie all’artroscopia, gran parte di essi riesce ad essere conservata, giacché la resezione non è completa ma parziale. Le suture dei menischi e la possibilità di trapiantare il menisco mediante l’artroscopia del ginocchio sono tecniche abituali che permettono di proteggere meglio la cartilagine dell’articolazione.

Un altro tipo di lesione più pericolosa, collegata alla pratica sportiva, è la rottura del legamento crociato anteriore. Se questo si lesiona provoca un’instabilità nel ginocchio che rende impossibile al paziente la pratica di qualsiasi sport. Se l’instabilità continua può lesionare strutture circostanti, come i menischi e le cartilagini. È pertanto necessario ricostruire il legamento crociato anteriore con innesti, accedendo all’articolazione mediante artroscopia.

Dall’altra parte, anche le lesioni della cartilagine (condropatie, artrosi o osteocondrite) sono assai frequenti. Conservare la cartilagine vorrà dire conservare anche l'articolazione, evitando il logoramento del ginocchio.

In cosa consiste?

Lo specialista in Traumatologia praticherà delle piccole incisioni nel ginocchio, per potervi accedere. In un primo momento, egli riempirà l’articolazione con una soluzione sterile e estrarrà qualsiasi liquido torbido. In questo modo riuscirà a vedere chiaramente e nel dettaglio l’articolazione. In seguito, lo specialista introdurrà l’artroscopio (un dispositivo molto fino con una telecamera all’estremità) nel ginocchio. Questo strumento invia immagini al monitor, affinché il chirurgo possa vedere tutte le strutture dettagliatamente. Mediante gli altri orifizi, il chirurgo introduce il materiale chirurgico, che gli permetterà di trattare la lesione e riparare le strutture danneggiate. Questa procedura non dura più di un’ora. Dopo l’intervento, il paziente sarà trasferito in un reparto di riabilitazione e potrà lasciare l’ospedale dopo circa due ore.

Preparazione all’artroscopia del ginocchio

Prima dell’intervento, il paziente deve sottoporsi a una visita medica completa, affinché lo specialista possa valutare il suo stato di salute e l’eventuale presenza di una qualche anomalia che potrebbe interferire con l’artroscopia. Allo stesso modo, il paziente dovrà informare il chirurgo circa i farmaci che sta assumendo, poiché sarà il chirurgo stesso a ordinarne l’interruzione prima dell’intervento. Verranno eseguiti anche degli esami preparatori complementari, come la risonanza magnetica, l’elettrocardiogramma o le analisi del sangue.

Recupero postintervento

Il recupero in seguito a un’artroscopia è più rapido rispetto alla chirurgia convenzionale. Tuttavia si devono seguire i consigli dello specialista, per far sì che il ginocchio si rimetta correttamente. È normale che il paziente abbia un’infiammazione durante i due giorni successivi all’intervento. Per tale ragione, si raccomanda al paziente di tenere la gamba sollevata nell’arco dei primi giorni post-intervento. Allo stesso modo, l’applicazione di ghiaccio allevierà il dolore e ridurrà l’infiammazione.

Anche le incisioni dovranno essere curate, mantenendole sempre pulite e secche. Lo specialista indicherà al paziente quando potrà farsi la doccia o quando cambiare la benda.

Dall’altra parte, dopo poco tempo dall’intervento, il paziente dovrà cominciare degli esercizi di riabilitazione, sotto la supervisione di uno specialista in Fisioterapia, il quale metterà a punto un programma adeguato al paziente e alla sua lesione. Ciò lo aiuterà a ripristinare il movimento e a irrobustire i muscoli del ginocchio.

Alternative a questo trattamento

L’alternativa all’artroscopia del ginocchio è la chirurgia tradizionale, attualmente impiegata solo per i casi più gravi, in cui è necessario impiantare una protesi. Qualsiasi altra tecnica presupporrà una maggiore invasività nel ginocchio e un post-operatorio più difficile.