Osteomielite

Creato: 13/04/2024

Che cos’è l’osteomielite?

L’osteomielite è un’infezione dell’osso, causata da batteri, micobatteri o funghi. Tali germi possono raggiungere l’osso attraverso il sangue o, molto più spesso, per contiguità, da una ferita aperta contaminata (traumi, corpi estranei, fratture esposte), da un tessuto infetto adiacente (piaghe da decubito) o, ancora, a seguito di un intervento chirurgico.

L’infezione interessa più frequentemente i bambini e gli anziani, ma in realtà qualsiasi età può essere coinvolta, soprattutto se coesistono altre patologie croniche di base (ad esempio, diabete).

Sintomi dell’osteomielite

L’osteomielite acuta interessa generalmente le ossa lunghe (gambe o braccia) oppure la colonna vertebrale. Il sintomo principale è rappresentato dal dolore, che viene esacerbato dai movimenti o dalla pressione con le dita nella sede di infezione; l’area sopra l’osso può (non sempre) apparire rossa, calda, dolente e tumefatta. Si può registrare anche febbre e il paziente può riferire inoltre perdita di peso e stanchezza.

L’osteomielite cronica si sviluppa quando il processo infettivo a carico dell’osso non viene adeguatamente trattato e di solito è difficile da curare. Spesso la sintomatologia è molto modesta, addirittura assente per mesi, ma quando compare il dolore è il primo disturbo che fa nascere un sospetto.

Prognosi della malattia

La maggior parte dei casi di osteomielite è curabile, in particolare l’osteomielite acuta, ma il trattamento per essere efficace deve essere avviato in maniera tempestiva e corretta. Più precocemente viene formulata la diagnosi, e quanto prima viene intrapresa la terapia, tanto maggiori sono le probabilità che la condizione si risolva completamente. Trattandosi di una situazione complessa e difficile da risolvere, è spesso necessaria una stretta collaborazione fra infettivologo ed ortopedico, demandando la prescrizione dei farmaci a personale esperto in antibioticoterapia.

Diagnosi per osteomielite

Se si ipotizza un’infezione dell’osso, si dovrà procedere in prima battuta a esami di flogosi (VES, PCR, emocromo). Se il sospetto è fondato bisognerà poi procedere all’esecuzione di esami strumentali (RX, TAC, RMN, scintigrafia con leucociti marcati). Infine può essere necessario procedere a un prelievo di campioni biologici dall’osso o dall’ascesso periosseo.

Trattamenti per osteomielite

A seconda dell’agente causale si fa ricorso a farmaci antimicrobici specifici (antibatterici, anti-tubercolari o antimicotici). La somministrazione di detti farmaci dovrebbe essere effettuata per via endovenosa, per lo meno in una prima fase, per poi passare a un trattamento per os, per una durata più o meno lunga (di settimane o anche mesi). Talora si rende necessario l’intervento dell’Ortopedico per procedere a drenaggio di un ascesso o per rimuovere del tutto l’osso infetto.