Pemfigoide

Creato: 12/06/2025
Editato: 12/06/2025
Redatto da: Serena Silvia Ponso

Che cos’è la pemfigoide?

La pemfigoide è una patologia cronica che si manifesta con la formazione di bolle sottocutanee. Esistono diversi tipi di pemfigoide, tra cui:

  • Pemfigoide bolloso: è la forma più comune, interessa soprattutto gli anziani e si presenta con bolle pruriginose sulla pelle.
  • Pemfigoide cicatriziale (o mucoso): coinvolge principalmente le mucose (bocca, occhi, genitali) e può causare cicatrici permanenti.
  • Pemfigoide gestationis: forma rara che si sviluppa durante la gravidanza, solitamente nel secondo o terzo trimestre.

Sintomi della pemfigoide

I sintomi variano in base al tipo, ma i più comuni includono:

  • Bolle grandi, tese e piene di liquido, localizzate soprattutto su addome, braccia, gambe e torace;
  • Prurito intenso, spesso presente prima della comparsa delle lesioni;
  • Lesioni erosive e croste dopo la rottura delle bolle;
  • Coinvolgimento delle mucose, con dolore e difficoltà nel mangiare o deglutire (soprattutto nella forma cicatriziale);
  • Irritazione oculare che, se non trattata, può compromettere la vista.

Quali sono le cause della pemfigoide?

La pemfigoide è una malattia autoimmune: il sistema immunitario attacca erroneamente alcune componenti della pelle, provocando la separazione tra gli strati cutanei. Le cause precise non sono del tutto note, ma possono contribuire:

  • Età avanzata (più comune dopo i 60 anni);
  • Fattori genetici predisponenti;
  • L’assunzione di alcuni farmaci (diuretici, antibiotici, farmaci antinfiammatori);
  • Eventi traumatici o interventi chirurgici;
  • La gravidanza, nel caso della pemfigoide gestationis.

Prognosi della malattia

La pemfigoide ha un andamento cronico ma spesso controllabile con le terapie. Generalmente non è fatale, ma può compromettere la qualità della vita. Le forme mucose, se non trattate tempestivamente, possono lasciare cicatrici permanenti. In alcuni casi, la malattia può andare in remissione spontanea dopo alcuni anni.

Diagnosi per la pemfigoide

La diagnosi si basa su:

  • Esame clinico delle lesioni;
  • Biopsia cutanea con esame istologico;
  • Immunofluorescenza diretta su pelle o mucosa;
  • Esami del sangue per la ricerca di autoanticorpi specifici (come anti-BP180 e anti-BP230).

Si può prevenire?

Attualmente non esiste un modo per prevenire la pemfigoide. Tuttavia, una diagnosi precoce e l’identificazione di eventuali farmaci scatenanti possono contribuire a migliorare la gestione della malattia.

Trattamenti per la pemfigoide

Il trattamento mira a ridurre l’infiammazione, controllare i sintomi e prevenire complicazioni. Le opzioni includono:

  • Corticosteroidi topici o sistemici (come il prednisone);
  • Immunosoppressori (azatioprina, metotrexato, micofenolato mofetile);
  • Antinfiammatori immunomodulanti (come la doxiciclina);
  • Plasmapheresi, nei casi gravi;
  • Rituximab, un farmaco biologico usato in casi refrattari.

Farmaci per la pemfigoide

I farmaci devono essere prescritti da un medico specialista. L'automedicazione è pericolosa e può peggiorare il quadro clinico. La terapia deve essere personalizzata in base al tipo di pemfigoide, alla gravità della malattia e alla risposta del paziente.

A quale specialista rivolgersi?

Chi sospetta di avere una pemfigoide dovrebbe rivolgersi a un dermatologo. In presenza di lesioni orali o oculari, può essere utile il supporto di un odontoiatra, di un oculista o di un otorinolaringoiatra. La gestione multidisciplinare è spesso necessaria per garantire un trattamento completo ed efficace.

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