Spalla congelata
Che cos’è la spalla congelata?
La spalla congelata è una patologia che colpisce la capsula articolare, provocando dolore e difficoltà di movimento dell’articolazione della spalla. In soggetti sani la capsula articolare, la struttura che avvolge l’articolazione e ne sostiene i movimenti, è elastica e quindi numerosi movimenti sono possibili. Quando invece viene colpita dalla malattia, la capsula non è più in grado di agevolare la rotazione poiché il tessuto connettivo si inspessisce creando rigidità.
Prognosi della malattia
I trattamenti per la spalla congelata in genere aiutano a ripristinare la mobilità e la funzionalità della spalla dopo un anno, mentre può migliorare anche senza trattamento dopo due anni.
In caso di intervento chirurgico, saranno necessarie delle sedute di fisioterapia per alcune settimane o mesi, al fine di evitare la ricomparsa della patologia.
Sintomi della spalla congelata
Il sintomo più evidente della spalla congelata è la difficoltà di movimento accompagnata dal dolore. Quest’ultimo può diventare tanto acuto da impedire la normale vita quotidiana con semplici movimenti ed intensificarsi di notte se si dorme sul fianco. Statisticamente il disturbo sembra colpire in maniera più frequente la spalla del braccio non dominante e in casi rari entrambi. Inoltre, ciò che indirizza solitamente lo specialista alla diagnosi è spesso la difficoltà di movimento passivo, ossia una rigidità durante l’azione operata dal medico stesso. Spesso è presente anche un rigonfiamento localizzato nell’area più esterna della spalla.
Nella fase iniziale della malattia, la più difficile per il paziente, il dolore si presenta con tanta intensità da condizionare tutti i movimenti del soggetto fino alla perdita della mobilità della spalla in circa 3 mesi. Nella cosiddetta fase di congelamento, che può durare anche sei mesi, il dolore tende a scemare lentamente, ma di contro si assiste ad un aumenta della rigidità dell’articolazione. In seguito, nei mesi successivi sarà evidente una graduale e lenta ripresa della mobilità.
Diagnosi della spalla congelata
Solitamente uno studio della storia clinica del paziente ed una semplice visita specialistica sono più che sufficienti per diagnosticare la patologia. In caso di dubbio o per escludere altre degenerazioni cliniche, lo specialista potrà anche decidere di utilizzare l’esame a raggi X o la risonanza magnetica, particolarmente efficace nel riscontrare lesioni nelle articolazioni.
Quali sono le cause della spalla congelata?
La causa all’origine della spalla congelata è ad oggi ancora sconosciuta. In alcuni casi si è visto che si sviluppa successivamente a traumi alla spalla di vario tipo come una frattura o una lussazione, ma restano questi casi rari. È possibile tuttavia, individuare alcuni fattori di rischio. Le donne con età compresa tra i 40 e i 50 anni sembrano essere le più colpite. Malattie cardiovascolari, diabete, disfunzioni della tiroide e l’assunzione di determinati farmaci rappresentano ugualmente possibili precursori.
Si può prevenire?
La spalla congelata può essere prevenuta con un trattamento precoce. È importante consultare uno specialista quando vengono rilevati dei sintomi.
Trattamenti per la spalla congelata
La spalla congelata viene solitamente trattata con un mix di tecniche. Eseguire almeno 3 volte al giorno esercizi di stretching su indicazione del terapista aiutano a mantenere l’articolazione attiva ed a non perdere il tessuto muscolare. L’applicazione di impacchi di calore prima e dopo gli esercizi di allungamento risulta inoltre particolarmente utile al fine di aiutare il rilassamento e lo sblocco articolare. Nei casi più gravi lo specialista potrà infine decidere di intervenire con gli ultrasuoni, la laserterapia o iniezioni di farmaci antinfiammatori e immunosoppressori per aiutare il paziente nella fase acuta della malattia.
A quale specialista rivolgersi?
Gli specialisti che si occupano della spalla congelata sono il traumatologo e il fisioterapista.