Una crisi d’ansia è un momento prolungato di sofferenza causata da diversi sintomi che rendo le persone vulnerabili e fuori controllo. È come se la mente non rispondesse alle richieste e non permettesse più di prendere decisioni sensate. La Dott.ssa Tiziana Vecchiarini, Neuropsicologa a Napoli, delinea nel seguente articolo le caratteristiche dell’ansia per aiutarci a comprendere il suo funzionamento
Sintomi e manifestazioni
Una crisi d’ansia, o attacco di panico, può manifestarsi in vari modi a volte tra loro associati: dolore al petto, respiro corto senza aver fatto alcuno sforzo, accelerazione del battito cardiaco, vertigini, tremori, sudorazione, sensazione di essere sopraffatti dal malessere, disconnessione da sé stesso, paura di morire.
Parallelamente ogni persona, con o senza crisi acuta, può riferire uno o più sintomi d’ansia che suddividiamo in sintomi emozionali, fisiologici, comportamentali e cognitivi.
Tra i Sintomi Emozionali riconosciamo la tristezza, il nervosismo e l’irritabilità; tra quelli Fisiologici sono frequenti l’extrasistole, ma anche il formicolio, mal di testa, dolori muscolari, insonnia e affaticamento.
I Sintomi Comportamentali e quelli Cognitivi sono più difficili da individuare perché spesso confondibili con alcuni aspetti dell’indole e del carattere di una persona, per i primi indichiamo l’impulsività, l’aggressività, il discorso veloce, mentre per i Sintomi Cognitivi la difficoltà di concentrazione, l’indecisione e le preoccupazioni eccessive.
Approccio terapeutico
Le persone che si riconoscono in questi inquadramenti clinici devono necessariamente chiedere aiuto senza cercare di risolvere la sintomatologia autonomamente o con indicazioni generiche.
La Dott.ssa Vecchiarini tratta le sindromi ansiose e il Disturbo da Attacchi di Panico con l’EMDR con risultati brillanti.
La mente come chiave per l'armonia
Di seguito la descrizione dell’ansia di una sua paziente: “Una sensazione troppo grande e troppo forte da poter sopportare, come se davvero ti stesse cadendo qualcosa in testa e non hai nessuna possibilità di evitarlo”, infatti controllare l’ansia è frustrante perché è un’azione perdente, più si cerca di controllare l’ansia, più questa sembra aumentare. Cosa fare allora?
Bisogna imparare ad osservarla e a dare un nome alle emozioni. Per ogni emozione individuata è importante risalire fino al punto d’origine, perché si può uscire da una stanza solo ci si ricorda come si è entrati.
Ricordiamoci di riflettere su quali inneschi abbiano generato uno schema di pensiero negativo, perché è proprio facendo pace con la propria mente che si può scoprire da dove provengano i pensieri indesiderati.
Avvia adesso la tua ricerca…
Questo disordine proviene da una paura? Da una frustrazione? Sono arrabbiato con qualcuno? Le mie aspettative sono andate deluse? E di questo a chi attribuisco la responsabilità? Ho una soluzione diversa che non sia incolpare l’altro?
Osservare il funzionamento della tua mente ti permetterà di capirla e di far pace con te stesso, e dopo potrai iniziare a lavorare con la tua mente per rendere la tua vita più armoniosa ed equilibrata.