Arteriopatia periferica: cosa fare?

Arteriopatia periferica: cosa fare?

Editato da: Sharon Campolongo il 05/01/2022

Ogni parte del nostro corpo svolge una funzione importante così come le arterie e il sistema arterioso. Infatti, il loro compito è quello di trasportare il sangue ossigenato e ricco di nutrienti dal cuore agli organi e ai tessuti di tutto il nostro organismo. Tuttavia, bisogna seguire uno stile di vita sano per evitare la comparsa di patologie che colpiscono il sistema circolatorio come l’arteriopatia periferica. Grazie all’intervento del Dott. Silvio Vitale, specialista in Chirurgia Vascolare, approfondiremo in che cosa consiste l’arteriopatia periferica, come prevenirla e curarla

Che cos’è l’arteriopatia periferica?

Si tratta di una patologia cronica delle arterie periferiche che è caratterizzata da una progressiva riduzione del loro lume fino all’occlusione, ad evoluzione lenta, molto diffusa nei pazienti di sesso maschile, anziani, fumatori e con una prevalenza nella popolazione generale vicina al 20%. I principali fattori di rischio includono:

  • Ipertensione arteriosa sistemica;
  • Diabete mellito;
  • Insufficienza renale cronica.

    signore in studio con dottoressa

     

Ma come si può prevenire?

È possibile prevenire l’evoluzione rapida della malattia riducendo l’esposizione ai fattori di rischio eliminabili come, ad esempio, il fumo e la cattiva alimentazione e, se sintomatici, aderire correttamente ai protocolli terapeutici.

Come si riconosce?

È noto che le forme non gravi possono presentarsi in maniera asintomatica oppure con una sintomatologia lieve; mentre nei casi più gravi i sintomi possono risultare severi. Il sintomo più comune è la cosiddetta claudicatio intermittens, ossia quel dolore crampiforme che compare dopo 100 o 200 metri di marcia in piano e che recede con il riposo. Altri sintomi includono:

  • Intorpidimento o debolezza dell’arto colpito,
  • Cambiamento di temperatura dell’arto colpito,
  • Cambiamento di colore dell’arto colpito,
  • Comparsa di piaghe sull’arto colpito,
  • Disfunzione erettile.

Inoltre, evidenze scientifiche suggeriscono una pericolosa progressione della malattia verso l’ischemia critica, che consiste in un dolore a riposo e lesioni ulcerative delle dita con rischio di perdita d’arto, sia nel paziente asintomatico sia in quello che presenta sintomi.

Che tipo di trattamento viene impiegato?

La chirurgia tradizionale con i bypass femoro-distali in vena grande safena o in situ e le rivascolarizzazioni endovascolari come, ad esempio, l’angioplastica con o senza stent del tratto femorale superficiale e popliteo sono le opzioni più comunemente adottate. La scelta è dettata da fattori anatomici e dalle condizioni cliniche del paziente affetto; in ogni caso, il successo della rivascolarizzazione migliora sensibilmente l’aspettativa di vita e riduce il rischio di perdita dell’arto.

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