BPCO: cambiare abitudini per stare meglio

BPCO: cambiare abitudini per stare meglio

Editato da: Valerio Bellio il 12/04/2023

BPCO: smettere di fumare è il primo passo! Ne parliamo con il Dott. Pietro Visaggi, esperto in Pneumologia e Malattie Respiratorie a Triggiano

Le malattie respiratorie costituiscono un importante problema di salute pubblica in quanto rappresentano la seconda causa di morte a livello mondiale. Si prevede un ulteriore incremento della loro incidenza soprattutto per la diffusione dell’abitudine al fumo, sia per il progressivo invecchiamento della popolazione. Pertanto la BPCO, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, rappresenterà da sola nel 2020 la terza causa di morte nel mondo.

Fumo

Proprio l’abolizione del fumo, come principale fattore di rischio, è il primo provvedimento da adottare nella gestione della BPCO. Gli specialisti devono registrare in cartella la storia degli assistiti rispetto al fumo di tabacco e fornire ai fumatori almeno un avviso minimo per la cessazione: questo intervento minimo (minimal advice) dedicato al colloquio con il paziente in occasione della visita ambulatoriale è considerato doveroso in quanto di dimostrata efficacia.

Tutti i pazienti con BPCO che non riescono a smettere devono essere assistiti con trattamento comportamentale e farmacologico. La prescrizione di questi farmaci associato ad un intervento di counseling prolungato è in grado di ottenere il maggior numero di cessazioni. Lo pneumologo deve considerare fondamentale, nella terapia e come primo farmaco, la cessazione del fumo e supportare il paziente o indirizzarlo ai centri antifumo.

Attività fisica

L’attività fisica nei pazienti BPCO è fondamentale perché proprio a causa del sintomo predominante che è la dispnea questo paziente tende a non muoversi.

Alimentazione

L’alimentazione del BPCO è stata spesso sottostimata, mentre a causa della sarcopenia e dell’immobilità questi pazienti hanno una netta riduzione della massa magra. Pertanto l’associazione della riabilitazione con un programma nutrizionale che preveda una giusta relazione tra carboidrati, proteine e lipidi, permette un più proficuo risultato anche del trattamento riabilitativo.


Naturalmente è fondamentale il discorso di una dieta equilibrata, soprattutto per il mantenimento di un adeguato peso poiché l’obesità nel BPCO è spesso associata al diabete, ai disturbi respiratori del sonno e/o molto più spesso dovuto in gran parte all’eccesso ponderale.

Riconoscere i sintomi

È importante che il paziente riconosca i sintomi all’inizio della sua storia patologica, perché spesso il fumatore riporta la tosse, il catarro e la dispnea da sforzo alla stessa abitudine tabagica: difatti per la BPCO vale la regola del 50, cioè viene diagnosticata dopo i 50 anni, quando il FEV1 è del 50%. Questo ci dice che il paziente sottostima per tanti anni i sintomi: allora di fronte ad un paziente a rischio di BPCO una buona anamnesi da parte del curante, permette di capire a chi far eseguire una spirometria semplice che ci possa dare delle indicazioni su un’eventuale terapia.

Stili di vita

Altro consiglio da dare al paziente BPCO è quello di cercare di non vivere in ambienti con inquinamento sia indoor che outdoor per evitare fattori scatenanti quali il fumo passivo e l’inquinamento atmosferico; uscire per passeggiare anche per mezz’ora al giorno, evitare assolutamente il fumo di sigaretta e seguire una dieta equilibrata.

Leggi quali sono le terapie previste per chi soffre di BPCO!

Pneumologia e Malattie Respiratorie a Bari