Chirurgia mininvasiva: cos’è?

Chirurgia mininvasiva: cos’è?

Editato da: Claudia Serra il 15/05/2023

Quando parliamo di Chirurgia mininvasiva intendiamo una tecnica che permette di effettuare operazioni su valvole cardiache o sull’aorta con piccole incisioni. Viene utilizzata per differenti patologie, come ad esempio aderenze addominali o obesità. Oggigiorno è possibile effettuare questo intervento senza nessuna controindicazione e con un ridotto periodo di ricovero. Inoltre, si ha un rischio di sanguinamento e infezioni minori rispetto alla chirurgia tradizionale. Il Dott. Fiorani, esperto in Cardiochirurgia, ci spiega nel dettaglio le informazioni che abbiamo bisogno di sapere su questo tipo di chirurgia.

Chirurgia mininvasiva: di cosa si tratta?

La chirurgia mininvasiva è una tecnica che consente di eseguire interventi su valvole cardiache o sull’aorta con incisioni di piccole dimensioni, nel solco sottomammario, a livello del capezzolo o subito al di sotto del giugulo. Inoltre, l’accesso chirurgico prevede il passaggio tra gli spazi intercostali, a livello del terzo o quarto spazio intercostale, oppure attraverso lo sterno, ma aprendone soltanto alcuni centimetri nella sua parte superiore.

La chirurgia mininvasiva può essere utilizzata per trattare numerose patologie, fra le quali prolassi rettali o vaginali, ernie di vario tipo, aderenze addominali, laparocele, obesità, diverticolite, calcoli della colecisti, appendicite. Inoltre, può essere utilizzata nel caso di tumore al colon, al retto, allo stomaco o al fegato.

ragazza con dolore al collo

In quali casi è indicata la chirurgia mininvasiva?

Ormai è possibile eseguire con questa modalità interventi sulla valvola mitrale, sulla valvola tricuspide, sulla valvola aortica e sull’aorta ascendente, senza nessuna controindicazione assoluta.

La preparazione per questo tipo di intervento è la stessa che viene richiesta per un intervento di chirurgia open. Con questa tecnica, però, si possono eseguire interventi mediante dei piccoli fori di uno o due centimetri che nella chirurgia tradizionale richiederebbe dei tagli più ampi.

Grazie alla chirurgia mininvasiva si può avere un rischio minore di infezioni e sanguinamenti e un minor tempo di ricovero.

In cosa si differenzia dalle tecniche tradizionali?

L’approccio mininvasivo consente una precoce cicatrizzazione delle incisioni chirurgiche ed un rischio pressoché inesistente di deiscenza di ferita o diastasi (ossia riapertura) sternale.

Inoltre, il periodo post-operatorio risulta caratterizzato da minore dolore e precoce mobilizzazione del paziente con una rapida ripresa funzionale. Ovviamente il risultato estetico è ottimale rendendo decisamente migliore per il paziente anche la componente psicologica di accettazione dell’intervento, della degenza e della convalescenza.

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