Scopriamo come funziona la Chirurgia Robotica a sostegno della protesi di ginocchio grazie all’intervento del Dott. Marco Spoliti, specialista in Ortopedia e Traumatologia e in Medicina dello Sport
Che cos’è la protesi di ginocchio?
La chirurgia protesica del ginocchio prevede la sostituzione delle superfici articolari con una protesi metallica in grado di ripristinare la normale anatomia e l’asse funzionale del ginocchio, migliorando il carico e riportandolo ad una condizione funzionale pre-artrosica.
Questo permette di riprendere le attività quotidiane e anche un’attività sportiva seppur con impegno ridotto, sempre per salvaguardare la protesi che possiamo definire un elemento meccanico che può andare incontro ad usura e pertanto va preservato.
Quando è necessario ricorrere ad una protesi di ginocchio?
Si ricorre ad una protesi al ginocchio per patologie come l’artrosi tricompartimentale del ginocchio o l’artrosi monocompartimentale.
L’artrosi tricompartimentale è quella in cui tutti e tre i compartimenti articolari del ginocchio sono degenerati, le superfici articolari sono usurate, non c’è più cartilagine, sono dolenti, deformate, spesso il ginocchio è varo o valgo e quindi deforme. La protesi di ginocchio permette di correggere la deformità e di rivestire le superfici articolari per eliminare il dolore.
La stessa cosa può succedere solo in un compartimento, ad esempio, molto spesso, il paziente ha un’artrosi concentrata solo sul compartimento mediale, quindi ha un’artrosi del compartimento interno del ginocchio con una deformità in varo, spesso è appannaggio dei pazienti più giovani. In questi casi la protesi di ginocchio ci permetterà di rivestire la superficie dolorosa e di sostituirla, eliminando quindi la componente sintomatologica più importante, ma senza correggere la deformità in varo.
In quali casi si impiega la Chirurgia Robotica a sostegno della protesi di ginocchio?
Sicuramente la chirurgia robotica va utilizzata nei casi più difficili, dove c’è maggiore deformità, dove è necessario o comunque è meglio avere un aiuto esterno per realizzare una protesi con alte performance.
D’altro canto la chirurgia robotica può essere utile in tutti i casi, perché ci permette di realizzare più facilmente una protesi corretta, come l’abbiamo pianificata sul software e ci consente di preparare l’intervento e, quindi, di realizzare ciò che abbiamo pianificato.
Come funziona il sistema robotico per la protesi di ginocchio?
Il sistema robotico è un’innovazione chirurgica che unisce la tecnologia all’esperienza del chirurgo.
Quando si esegue un intervento senza chirurgia robotica, la pianificazione viene realizzata solo sulla base dell’esperienza del chirurgo, cercando di adattare la stabilità dell’impianto che andiamo ad eseguire ai tagli che abbiamo deciso di eseguire sul campo operatorio. Per tagli si intende la resezione che si fa dell’osso per ripristinare la normalità dell’articolazione.
Invece, quando eseguiamo l’intervento robotico che abbiamo pianificato sul computer, andremo a realizzare dei tagli, adattandoli alla stabilità e non viceversa, come faremmo nel caso in cui si esegua senza robot.
Pertanto, è un’evoluzione della chirurgia che garantisce migliori risultati e migliori performance dell’impianto.
La chirurgia robotica funziona attraverso un match tra quello che è l’immagine radiologica acquisita sul computer e l’anatomia vera del paziente, attraverso l’esecuzione di alcuni reperi anatomici bone morphing, mettendo in comunicazione il computer del robot con il ginocchio stesso del paziente mediante trasmettitori che vengono impiantati durante l’intervento sulla tibia e sul femore del paziente.
Quali sono i vantaggi per il paziente?
I vantaggi che si hanno dalla chirurgia robotica sono:
- Minore invasività, in quanto non sono necessari profondi reperi chirurgici che determinano normalmente un aumento del sanguinamento;
- Durata dell’intervento minore rispetto a quella di una chirurgia tradizionale;
- Recupero funzionale del paziente successivo all’intervento più rapido e più completo.
Esistono possibili controindicazioni?
Tecnicamente non esistono delle vere e proprie controindicazioni, se non quelle assolute di tutti gli interventi di chirurgia protesica del ginocchio ovvero l’obesità grave, il diabete (condizione che spesso comporta l’obesità) e la grave osteoporosi.
Com’è il recupero post-operatorio?
Il recupero post- operatorio è relativamente veloce: il paziente può cominciare la deambulazione il giorno dopo l’intervento e, al di là di un trattamento medico post-operatorio di profilassi sia delle infezioni che del tromboembolismo venoso, il recupero funzionale procede spedito tanto che entro la prima settimana il paziente già deambula da solo ed è in grado di fare le scale.
A chi bisogna rivolgersi per questa tipologia di intervento?
Prima di tutto a centri specializzati che abbiano a disposizione un robot in grado di eseguire questo tipo di chirurgia.
A Roma vi sono diversi centri, in particolare presso la Casa di Cura Pio XI si eseguono in intramoenia ed extramuraria questo tipo di interventi.