Cisti ovariche? Niente panico!

Cisti ovariche? Niente panico!

Editato da: Cecilia Ghidotti il 14/07/2022

Gran parte della popolazione femminile ha dovuto, o dovrà, affrontare durante la sua vita la cisti ovarica. Ma niente panico! Quasi sempre si tratta di una formazione benigna. Nel seguente articolo approfondiamo il tema, scoprendo cosa sono e come comportarci di fronte alle cisti ovariche

Che cosa sono le cisti ovariche?

Le cisti ovariche sono delle neoformazioni piene di liquido che possono comparire dentro o sulla superficie dell’ovaio, e possono essere funzionali o patologiche.

Le cosiddette cisti funzionali sono causate dall’attività di produzione dei follicoli delle ovaie stesse durante il ciclo mestruale. A seconda del periodo del ciclo mestruale in cui si formano, sono definite follicolari o luteiniche.

Questo tipo di cisti molto spesso non hanno carattere patologico e possono essere riassorbite spontaneamente dall’organismo. Se venissero rilevate durante degli esami ginecologici, il medico potrebbe consigliare di effettuare visite di controllo ecografiche periodiche. In determinati casi, il ginecologo potrebbe prescrivere l’assunzione di un contraccettivo per via orale, che facilita il riassorbimento delle cisti funzionali.

In alcuni casi, però, il loro scoppio può causare un’emorragia interna o forti dolori, rendendo necessaria la rimozione chirurgica. Quest’ultima si rivela la terapia migliore anche nel caso in cui le cisti risultino ingrossate o cambino forma, per evitare che si sviluppino in neoplasia maligna alle ovaie.

L’operazione chirurgica solitamente consiste nell’asportazione della cisti stessa. Nei casi più gravi, tuttavia, ovvero quando la neoformazione cistica è di natura maligna, può essere necessario rimuovere l’intero ovaio.

Vi sono poi le cisti non funzionali (o patologiche), ovvero che non sono collegate con il ciclo mestruale; queste vengono suddivise nelle seguenti tipologie:

  • Cisti dermoide (o Teratoma maturo): tumore benigno che si forma a livello dell'ovaio e tale formazione cistica può contenere al suo interno parti di tessuti quali cartilagine, peli, capelli, denti od ossa;
  • Cistoadenoma mucinoso: neoplasia benigno che può raggiungere grandi dimensioni e trasformarsi in tumore maligno;
  • Cistoadenoma sieroso: un tipo di tumore benigno di un certo volume, che può contenere una componente fibrosa;
  • Cisti endometriosica: si tratta di un’altra neoformazione di tipo benigno che contiene sangue mestruale.

Quali sono le cause della cisti ovarica?

I principali fattori di rischio per lo sviluppo di cisti funzionali sono i seguenti:

  • Endometriosi: una patologia che si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale fuori dall’utero;
  • Assunzione di farmaci per favorire la fertilità;
  • Tabagismo;
  • Infiammazione pelvica;
  • Gestazione in corso: il rischio è più alto durante il secondo trimestre di gravidanza;
  • Eccessiva magrezza.

I seguenti fattori di rischio si riferiscono invece alla possibilità di essere affetti da cisti tumorali maligne:

  • Familiari colpiti da tumore alle ovaie, alla mammella o al colon-retto;
  • Non aver avuto gravidanze;
  • Gravidanze dopo i 35 anni di età;
  • Obesità;
  • Alimentazione scorretta, ricca di grassi;
  • Età avanzata (oltre i 63 anni);
  • Assunzione di estrogeni dopo l’arrivo della menopausa.

Ci sono alcuni fattori che, al contrario, possono prevenire il rischio di comparsa delle cisti:

  • Aver portato a termine una o più gravidanze;
  • Gravidanza in età giovane (prima dei 26 anni);
  • Aver allattato;
  • Assunzione di contraccettivi ormonali;
  • Asportazione dell’utero (isterectomia);
  • Sterilizzazione tramite chiusura delle tube.

Quali sono i sintomi?

I sintomi che devono mettere in allarme e spingere a consultare un esperto in ginecologia sono i seguenti:

  • Dolore alle pelvi, soprattutto vicino al ciclo;
  • Persistente stimolo a urinare, causato dalla pressione della ciste sulla zona della vescica;
  • Dolore durante i rapporti sessuali;
  • Presenza di febbre;
  • Dolore intestinale;
  • Ingrossamento dell’addome;
  • Dolore acuto, soprattutto nel caso di torsione dei cistoadenomi e delle cisti dermoidi: in tal caso, può essere necessaria un’operazione chirurgica d’urgenza;
  • Difficoltà nel concepimento o durante la gravidanza: possono essere causate da cisti endometriosiche;
  • Nel caso di rottura della cisti, si può sperimentare un forte dolore e il sangue potrebbe versarsi nel sacco peritoneale, causando una peritonite;
  • Se la cisti si infetta, si può osservare un forte dolore addominale, oltre alla comparsa di febbre e diarrea.

Come viene diagnosticata?

Per diagnosticare la presenza di cisti ovariche si può sottoporre la paziente ai seguenti esami:

  • Ecografia pelvica: effettuata in modalità trans vaginale o trans addominale;
  • Laparoscopia: questa tecnica prevede l’inserimento di una telecamera dentro l’addome, che permette di accertarsi dell’esistenza della ciste. Nel caso in cui questa fosse effettivamente presente, potrà essere immediatamente rimossa durante la stessa laparoscopia;
  • Risonanza magnetica nucleare (RMN): attraverso l’uso di campi magnetici, restituisce delle immagini della struttura interna della zona delle ovaie. Può servire a localizzare la ciste con maggiore precisione.

Qual è il ruolo dell’alimentazione? E quello dello sport?

La salute passa anche dalla prevenzione: è dunque particolarmente importante fare attenzione alla propria alimentazione per ridurre i rischi di sviluppare una cisti ovarica.

È consigliabile consumare alimenti ricchi di fitoestrogeni, che permettono di regolare la produzione di ormoni. I fitoestrogeni si trovano in alimenti quali soia, semi di lino e sesamo, cereali, frutta e verdura.

Sconsigliati, invece, i latticini, l’alcool e la carne (in particolar modo bovina): gli estrogeni che contengono favoriscono la riproduzione cellulare e la formazione delle cisti ovariche. È necessario inoltre ridurre l’assunzione di zucchero e di cereali raffinati.

Anche praticare sport per almeno quattro ore alla settimana permette di abbassare la produzione di estrogeni. Per di più, la presenza di grasso addominale favorisce l’innalzamento del livello di estrogeni nell’organismo: per tale motivo, alle pazienti sovrappeso si consiglia di perdere peso e mantenersi in forma.

Ginecologia e Ostetricia a Torino