Cosa devo fare se mio figlio è affetto da infezioni respiratorie ricorrenti?

Cosa devo fare se mio figlio è affetto da infezioni respiratorie ricorrenti?

Editato da: Giulia Boccoli il 03/04/2023

Tra le patologie più comuni tra i bambini ci sono le infezioni respiratorie ricorrenti, che nella maggior parte dei casi rappresentano una condizione transitoria risolvibile con il tempo e le giuste terapie. La Dott.ssa Mirella Collura, esperta in Pediatria a Palermo, spiega nel dettaglio quali sono i fattori di rischio e come si effettua la diagnosi di questa patologie, oltre a dare alcuni consigli ai genitori per affrontarle più serenamente

Perché le infezione respiratorie ricorrenti sono comuni tra i bambini?

Le infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) sono fra le patologie più frequenti in età pediatrica, soprattutto tra i bambini al di sotto dei 6 anni. Purtroppo hanno un elevato impatto sulla qualità di vita sia del bambino che della famiglia rappresentando anche un costo a livello sociale e solitamente sono causate da un transitorio deficit del sistema immunitario e dalla conformazione delle vie aeree in via di sviluppo. Alcuni esempi di IRR sono l’otite, che si definisce ricorrente quando si presentano 3 episodi in 6 mesi o 4 in un anno, mentre per le riniti e le faringotonsilliti si parla di oltre 5 episodi in un anno.

Quali sono le cause e i fattori di rischio più frequenti?

Solitamente la maggior parte delle infezioni più comuni tra i bambini di età inferiore ai 6 anni sono di origine virale e i virus che sono più frequentemente coinvolti sono il Virus Respiratorio Sincitial (VRS), gli adenovirus, il virus influenzale e parainfluenzale.

Alcuni fattori di rischio che possono influire sull’insorgenza delle IRR sono il fumo passivo, l’elevato numero di bambini conviventi nell’ambiente domestico, l’inquinamento atmosferico e la precoce immissione in comunità.
Anche se le infezioni respiratorie ricorrenti influiscono negativamente sulla vita del bambino e della famiglia, è importante sapere che chi ne soffre generalmente non presenta difetti nel sistema immunitario: infatti, solo in rarissimi casi è presente un deficit degli anticorpi IgA e IgG che tuttavia sono spesso di tipo transitorio, secondario all’immunosoppressione provocata da infezioni virali.

A quali esami si deve sottoporre il bambino per una corretta diagnosi?

I bambini che soffrono di IRR necessitano di tempi più lunghi di recupero tra un’infezione e l’altra e nella maggior parte dei casi beneficiano dell’allontanamento dalla scuola per periodi che possono essere più o meno lunghi.

Raramente, infatti, è necessario effettuare una diagnosi più approfondita con indagini praticate in ospedale e da personale esperto: nei casi dubbi il bambino può essere sottoposto ad esami per controllare l’emocromo e il dosaggio delle immunoglobuline, oltre al test del sudore per escludere patologie del sistema immunitario o la fibrosi cistica e in alcuni casi alla radiografia del torace o una visita otorinolaringoiatra per individuare eventuali situazioni anatomiche predisponenti.

Cosa devono sapere i genitori?

Ecco alcune informazioni che possono servire ai genitori per affrontare serenamente queste patologie insieme ai loro bambini: 

  • Le infezioni respiratorie ricorrenti rappresentano nella maggior parte dei casi una condizione transitoria e risolvibile con il tempo e le giuste terapie;
  • Solo in rari casi le IRR sono sintomo di patologie più gravi su cui si deve intervenire con particolari e opportuni trattamenti;
  • Lo specialista ha il compito di individuare i fattori ambientali predisponenti, in modo da poter praticare quegli interventi necessari per ridurre la frequenza delle infezioni;
  • È possibile che lo specialista proponga l’allontanamento dei bambino dall’ambiente scolastico per diminuire drasticamente le possibilità di contagio con virus comuni tra coetanei;
  • In alcuni casi è necessario praticare una bonifica ambientale o prescrivere un immunostimolante scelto tra quelli di cui è descritta una documentata efficacia;
  • I bambini con IRR devono in assoluto praticare regolarmente tutte le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate.

 

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Pediatria a Palermo