Eiaculazione: quando la durata diventa un problema

Eiaculazione: quando la durata diventa un problema

Editato da: Antonietta Rizzotti il 17/04/2023

I disturbi dell’eiaculazione sono molto frequenti ed hanno un’incidenza di circa il 20% nella popolazione maschile adulta. Ne parla il Dott. Andrea Militello, esperto in Andrologia a Roma

Quali sono i principali disturbi legati all’eiaculazione?

Essenzialmente possiamo considerare una forma primaria che insorge sin dalle nostre prime esperienze sessuali come anche nell'autoerotismo, e una forma secondaria che può comparire in qualsiasi momento della vita sessuale dell'uomo.

Si distinguono inoltre forme cosiddette Ante Portam, che avvengono e si manifestano prima della penetrazione, e forme così chiamate Post Portam, ossia che avvengono durante la penetrazione. Si definisce eiaculazione precoce un riflesso eiaculatorio che avviene entro i due minuti dall’inizio dell’attività sessuale (penetrativa).

Coppia a letto

 

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Quali sono le cause o i principali fattori di rischio di questi disturbi?

Sicuramente dobbiamo dare largo spazio alla componente psicogena, spesso l'eiaculazione precoce vede alla base dei disagi all'interno della coppia. Da un punto di vista strettamente andrologico, il problema può essere però legato alla presenza di problematiche come ad esempio un frenulo breve o un prepuzio fimotico, come anche alla carenza di serotonina, un neuromodulatore che gestisce il riflesso eiaculatorio nell'uomo.

Le forme secondarie devono far pensare anche a possibili infezioni delle vie seminali, come anche l’insorgenza di problematiche ormonali.

Come si diagnosticano i disturbi dell’eiaculazione?

La diagnosi è immediata, riportando il paziente il sintomo stesso che è inequivocabilmente anche la rappresentazione della malattia.

Utile far eseguire dosaggi ormonali per escludere malattie a carico della ghiandola tiroidea, e anche esami colturali delle vie urinarie e seminali, perché non dimentichiamo che alcune volte l'eiaculazione precoce secondaria è determinata dalla presenza di infezioni delle vie seminali e della prostata.

Gli approcci terapeutici vedono eventualmente la terapia antibiotica nel caso di infezioni delle vie seminali, terapia desensibilizzante locale ove vi sia un glande ipersensibile e un frenulo corto sino talvolta ad arrivare alla chirurgia nei casi di fimosi serrata o frenulo eccessivamente breve.

Da un punto di vista della nutraceutica, trova sempre più spazio l'uso della griffonia, una pianta dell'Africa nord-occidentale che contiene nei suoi baccelli il triptofano aminoacido indispensabile, utilizzato dal cervello per sintetizzare la serotonina, come anche, agganciandosi a questa ultima nozione, l'uso di farmaci serotoninergici che rientrano nella classe dei farmaci antidepressivi per aumentare i livelli di serotonina.

Chiaramente spesso è necessario un approccio psicosessuologico.

 

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Andrologia a Roma