Emorroidi: quali disturbi provocano e come risolverli?
Il Dott. Fausto Catena, Proctologo a Cesena, spiega cosa sono le emorroidi e perché è importante che il paziente superi lo stigma e si rivolga al medico al fine di migliorare la propria qualità di vita
Cosa sono le emorroidi?
Le emorroidi sono delle dilatazioni di vene a livello anale. Si tratta di un problema diffuso, poiché interessa circa il 10% degli adulti a livello mondiale. L’incidenza colpisce coloro che hanno un’età maggiore di cinquant’anni. Purtroppo, c’è uno stigma inerente all’emorroidi, per cui una fetta di persone è restia a parlarne col proprio medico. Tuttavia, è bene rivolgersi al proprio dottore al fine d’intervenire prontamente e individuare tempestivamente la terapia adatta.
L’emorroidi possono essere:
- Interne: si trovano nella parte superiore degli sfinteri, che sono responsabili dell’apertura del retto;
- Esterne: si trovano al di fuori dell’orifizio anale, o comunque sono visibili esternamente. Hanno un colore tendente al rosso oppure al blu.
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Quali disturbi provocano le emorroidi?
I disturbi provocati dalle emorroidi sono:
- Emissione di feci;
- Prurito;
- Avvertire un peso a livello rettale;
- Dolore acuto;
- Sanguinamento da rottura.
Lo specialista può aiutare il paziente a risolvere i problemi legati alle emorroidi, così da consentirgli di risolvere il disagio quotidiano.
Quali sono le cause delle emorroidi e i fattori predisponenti?
Le cause delle emorroidi sono la dilatazione e il rigonfiamento delle pareti delle vene. Tra i fattori predisponenti vi sono l’obesità e la stipsi prolungata nel tempo.
Per questo motivo, è importante prestare attenzione all’alimentazione. Questa raccomandazione interessa anche le donne in gravidanza, le quali sono soggette ad episodi di emorroidi.
Come avviene l’intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico per le emorroidi, normalmente, avviene in day hospital con anestesia locale. L’indicazione più importante per il paziente è quella di mantenere asettica l’area interessata ed una corretta igiene intima. Il medico potrà anche consigliare al paziente di riposare a letto ponendogli arti inferiori in posizione sopraelevata al fine di agevolare il ritorno venoso.
Qualora nella fase postoperatoria il paziente avvertisse dolore, potrà assumere analgesici e sedativi su disposizione medica.
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