Fecondazione eterologa: non rimandare a domani quello che potresti fare oggi!

Fecondazione eterologa: non rimandare a domani quello che potresti fare oggi!

Editato da: Marta Buonomano il 06/04/2023

Non riesci ad ottenere una gravidanza? Scopri in che modo può aiutarti la fecondazione eterologa! Il Prof. Antonio Colicchia, esperto in Procreazione Assistita a Roma, ci spiega in cosa consiste questa procedura e quali sono i requisiti per avere successo

Che cos’è la fecondazione eterologa?

A differenza della fecondazione omologa, che si serve dei gameti di entrambi i componenti della coppia, la fecondazione eterologa è una procedura di fecondazione assistita, in cui uno dei due gameti utilizzati (spermatozoo o ovocita), o entrambi, non appartengono alla coppia che vuole sottoporsi al trattamento.

A cosa serve il riconoscimento faccialem nella fecondazione eterologa?

Grazie alle nuove tecnologie di riconoscimento facciale (metodica informatica ampiamente utilizzata in campo investigativo che è stata introdotta nella procreazione assistita), è possibile completare le caratteristiche somatiche e inviare solo dati biometrici alle banche di ovociti, in modo da aumentare la percentuale di somiglianza tra donatrici e riceventi, rispettando la privacy delle stesse.

I software utilizzati sono in grado di analizzare la distanza tra i punti importanti del viso (es. occhi, labbra, mento, zigomi, ecc.) e confrontarli negli archivi a disposizione. Questa intelligenza artificiale (AI) che si trova alla base dell’analisi, consente al sistema di apprendere nuove informazioni e confrontarle tra loro in modo sempre più preciso ed accurato, restringendo i risultati a pochi volti fortemente simili.

 

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Fecondazione eterologa: quali sono i requisiti per avere successo?

Sia i donatori che i riceventi devono possedere dei particolari requisiti per potersi sottoporre alla fecondazione eterologa in Italia. I donatori devono:

  • Avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni per le donne e tra i 18 e i 45 anni per gli uomini;
  • Eseguire esami generali, genetici ed un’anamnesi accurata per escludere familiarità per alterazioni genetiche.

Inoltre, i gameti utilizzati sono certificati secondo la normativa europea dal centro che li mette a disposizione e provengono da soggetti fertili o molto giovani.

I riceventi, invece, devono:

  • Avere un età compresa tra i 18 ed i 50 anni;
  • Essere sposati o conviventi;

Essere in possesso di un certificato (rilasciato dal centro stesso che esegue il trattamento) in grado di attestare la loro infertilità o sterilità.

Come avviene la visita specialistica?

Prima di iniziare il trattamento, la coppia ricevente deve richiedere una visita con uno specialista, il quale redigerà un’anamnesi basata sulla storia clinica di entrambi, in modo da stabilire se le problematiche possono essere risolvibili senza ricorrere alla fecondazione eterologa. Durante questa visita preliminare, lo specialista si accerterà che non esistano cause in grado di impedire il concepimento o influire sull’attecchimento; in seguito effettuerà degli esami (es. esame del liquido seminale o valutazione dello stato delle tube e dell’utero) per individuare i fattori di infertilità e valutare lo stato di salute della coppia o di uno dei partner.

Perché non bisogna rimandare la scelta?

Molte coppie ritengono che rivolgersi ad uno specialista significhi iniziare una serie esami ed analisi complesse e costose e per questo motivo preferiscono attendere, sperando che le problematiche si risolvano naturalmente. In realtà:

  • Nella donna, con l’avanzare dell’età una problematica che poteva essere risolta può diventare di gestione più complessa;
  • Dopo non più di 1-2 anni di rapporti non protetti, se non riesce a ottenere una gravidanza la scelta ottimale è quella di rivolgersi a uno specialista con esperienza;
  • La prima visita consentirà alla coppia di comprendere le possibili cause di infertilità e di essere indirizzati dallo specialista verso le soluzioni più efficaci e meno invasive;
  • La diagnosi e la scelta di questo trattamento si possono eseguire fin dal primo colloquio, nel momento in cui la diagnosi risulti evidente.

 

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