Fistole perianali: quali sono le opzioni di trattamento?

Pubblicato il: 09/04/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 17/04/2024

Le fistole perianali rappresentano una condizione che coinvolge la comunicazione anomala tra l'intestino e la pelle circostante l'ano. Il Dott. Giorgio Lisi fornisce una panoramica completa su questa patologia, spiegando cosa sono e come affrontarle

 

Cos'è una fistola perianale?

Una fistola perianale è essenzialmente un piccolo tunnel che collega l'intestino con la pelle intorno all'ano. Questo canale si sviluppa come una progressione patologica da un ascesso, che a sua volta ha origine da un'infiammazione delle ghiandole secernenti muco presenti nel canale anale. L'ascesso contiene pus, che può raggiungere la superficie della pelle cercando di scaricarsi.


Come si manifestano?

Le fistole perianali causano irritazione intorno all'ano, condizione che tende a peggiorare durante la defecazione. Il sintomo più comune è la secrezione di pus attraverso un piccolo foro vicino all'ano, che non si chiude spontaneamente. Altri segni possono comprendere spossatezza, dolore pelvico e febbre. In alcuni casi, possono verificarsi anche perdite ematiche e insudiciamento della biancheria.

 

Quali sono le cause?

Le fistole perianali possono essere la conseguenza del drenaggio di ascessi ripetuti dovuti a un'infiammazione purulenta. Le cause predisponenti includono disturbi intestinali come la colite e il morbo di Crohn, traumi locali, feci di consistenza alterata, neoplasie del tratto anale o rettale, e complicanze post-chirurgiche.

 

Come si diagnosticano?

La diagnosi delle fistole perianali richiede un'attenta valutazione da parte di un medico specialista. Durante l'esame fisico, il proctologo può individuare la presenza di uno o più orifizi esterni intorno all'ano, i quali possono essere associati a granulazioni o a secrezioni purulente. Attraverso l'esplorazione rettale e la palpazione dell'area anale e dei tessuti circostanti, il medico può valutare la consistenza e la direzione della fistola.

Per una valutazione più dettagliata del percorso della fistola e delle eventuali estensioni, possono essere eseguite ulteriori indagini diagnostiche. I metodi più indicati sono:

 

  • L'ecografia endoanale: una procedura non invasiva che consente di visualizzare con precisione le diramazioni dell'infezione in relazione agli sfinteri anali
  • La risonanza magnetica: fornisce una visione dettagliata della struttura della fistola e delle strutture circostanti
  • La rettosigmoidoscopia o la colonscopia: in alcuni casi potrebbero essere eseguiti questi test complementari, per escludere la presenza di altre patologie associate.

 

 

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Quali sono i trattamenti disponibili?

Il trattamento delle fistole perianali è principalmente chirurgico e mira a rimuovere il tessuto infetto e a prevenire le recidive. La scelta del trattamento dipende dalla complessità della fistola, dalla sua posizione e dalle condizioni del paziente.

  • Una delle opzioni chirurgiche più comuni è la fistulotomia, una procedura che consiste nell'aprire e drenare la fistola, indicata per fistole semplici e basse. Per fistole più complesse, invece, può essere necessaria una fistulectomia, che comporta la rimozione dell'intera fistola e di una piccola parte del tessuto sano circostante.
  • Altre opzioni chirurgiche includono il posizionamento di un setone, che è un filo di sutura o un tubicino di silicone inserito nel percorso della fistola per favorire il drenaggio e la guarigione, e la flap endorettale, che prevede la ricostruzione della mucosa utilizzando un lembo di tessuto prelevato dalla parete del retto.
  • Ulteriori tecniche chirurgiche, come la colla di fibrina, le protesi biologiche e le procedure mini-invasive come LIFT e VAAFT, possono essere considerate in base alle specifiche esigenze del paziente e alla valutazione del chirurgo proctologo.
Chirurgia Generale a Roma

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